Lo stop definitivo al Ddl Zan segna la fine dei rapporti già tesi tra Enrico Letta e Matteo Renzi. Il segretario del Pd, all’indomani del voto segreto con cui il Senato ha mandato di fatto in soffitta la legge contro l’omotransfobia, si sfoga con i giornalisti. Italia Viva, il partito di Renzi, viene accusata di ospitare tra le sue file i franchi tiratori che hanno affossato il disegno di legge. Ma non solo, perché Letta sospetta un asse dei renziani con il centrodestra in vista della prossima elezione del presidente della Repubblica.
“Nella giornata di ieri si è sancita una rottura, anche una rottura di fiducia, a tutto campo. Con Italia Viva, ma complessivamente con la parte che ha votato in quel modo”, dichiara senza mezzi termini Enrico Letta. “Italia viva immediatamente ha cominciato a prendersela con noi. Chi reagisce così ha qualcosa da nascondere. Una reazione così vocale, sguaiata, la dice lunga”, accusa il segretario del Pd.
La replica di Renzi non tarda però ad arrivare. “Finite le amministrative Letta è stato molto gentile, va da Fazio e mi manda un messaggino: ‘Apro, lavoriamoci insieme. Ho detto ci siamo. Questo accadeva domenica’. – racconta appena tornato dal tanto criticato viaggio in Arabia Saudita – Mi sono fatto carico di chiamare tutti per avvisare, o si fa l’accordo prima di mercoledì o al voto segreto può succedere di tutto. Niente. Martedì, alla riunione al Senato, Zan e gli esponenti di Pd e M5S hanno detto prendere o lasciare. Hanno detto, muro contro muro. Bravi, con questa scelta suicida avete distrutto il Ddl Zan”.
Insomma, dopo il famigerato “Enrico stai sereno” con cui l’allora segretario del Pd Renzi negò di voler rubare il posto da premier a Letta, salvo poi spodestarlo pochi giorni dopo, la storia si ripete. Letta si era quasi convinto di poter ricucire un’alleanza con i renziani. Ma si è fatto nuovamente infinocchiare dal suo ex compagno di partito.
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