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Letta molla la guida del Pd: i nomi dei possibili sostituti

Enrico Letta non sarà più il segretario del Pd. Se non immediatamente, al massimo tra qualche mese, quando si terrà il già previsto congresso del partito. È stato lo stesso segretario ad annunciare la sua mancata ricandidatura durante una sofferta conferenza stampa convocata dopo il disastroso risultato ottenuto dai Dem alle elezioni del 25 settembre. Letta non fa ancora i nomi dei suoi possibili successori. Ma sui social network comincia già a girare con insistenza qualche nome.

Enrico Letta lascia la guida del Pd

“Sarà un congresso di profonda riflessione, sul concetto di un nuovo Pd che sia all’altezza di questa fida epocale, di fronte a una destra che più destra non c’è mai stata. Assicurerò con spirito di servizio la guida del Pd fino al congresso a cui non mi presenterò da candidato”, questo l’annuncio drammatico di Enrico Letta che ufficializza così il suo addio alla guida del Partito Democratico. Parole che scatenano la bagarre sui social dove in molti si cimentano con il solito totonomi per il Nazareno. Uno degli esponenti Dem più gettonato sembra essere Stefano Bonaccini, attuale governatore dell’Emilia Romagna. In effetti è da qualche tempo che Bonaccini non risparmia critiche anche dure al gruppo dirigente del suo partito.

Ma gli occhi dei frequentatori dei social sono tutti puntati su un altro personaggio. Si tratta della vicepresidente proprio della Regione governata da Bonaccini, Elly Schlein. Probabilmente a pesare sull’aumento delle quotazioni della Schlein sono state alcune delle sue ultime dichiarazioni, rilasciate sul palco romano di Piazza del Popolo durante la chiusura della campagna elettorale del Pd.

“E no, non basta essere donne per aiutare altre donne. – ha tuonato qualche giorno fa Elly Schlein contro la Meloni – C’è una bella differenza tra leadership femminili e femministe, se decidi di non difendere i diritti delle donne, a partire da quelli sul proprio corpo. Sì, sono una donna, amo un’altra donna e non sono una madre. Ma non per questo sono meno donna”, ha poi aggiunto la Schlein scimmiottando il famigerato slogan della leader di FdI “Sono Giorgia, sono una donna, sono una madre”. L’esponente del Pd, lesbica dichiarata, è stata definita recentemente dal quotidiano britannico Guardian “l’astro nascente della politica italiana”. Vedremo se queste previsioni si riveleranno esatte.

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