
Dopo un lungo periodo di assenza, Alessandro Orsini torna ospite a Piazzapulita, il talk show condotto da Corrado Formigli su La7. Il professore di sociologia dell’Università Luiss non delude le aspettative e si lascia andare a dichiarazioni forti riguardo la guerra in Ucraina e il piano di riarmo da 800 miliardi proposto dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Fin dall’inizio dell’intervista, Formigli pone una domanda diretta a Orsini: “Riarmo dell’Unione Europea per 800 miliardi, che ne pensa?”. La risposta del professore non si fa attendere e arriva con estrema fermezza: “È un’idea completamente sbagliata perché l’UE non può raggiungere l’obiettivo che si è prefissata.” Secondo Orsini, il piano dell’Unione Europea punta a prepararsi per un conflitto vittorioso contro la Russia, ma si tratterebbe di una guerra di logoramento, come quella attualmente in corso in Ucraina. Tuttavia, l’UE si troverebbe in una posizione di svantaggio, priva di una deterrenza nucleare e di risorse strategiche come petrolio e gas.

Formigli incalza il suo ospite chiedendo un parere sull’ombrello nucleare offerto da Emmanuel Macron all’Europa. La replica di Orsini è lapidaria: “Questa è davvero la più grande barzelletta della storia della politica internazionale.” Proseguendo nel suo intervento, Orsini non usa mezzi termini per definire lo stato attuale dell’UE: “L’Unione Europea è spacciata, è un’organizzazione politicamente fallita.” Secondo il professore, l’unica strategia possibile è un ritorno a una politica di dialogo con la Russia, ripristinando le relazioni commerciali e ricostituendo le scorte energetiche. Infine, conclude con un’affermazione netta contro il piano da 800 miliardi: “Sono assolutamente favorevole alla pace, ma contrario a questa spesa per una guerra che sicuramente perderemo. L’Unione Europea ha parlato con la Russia solo con le armi, ma siccome non ha armi, ora non ha più nulla da dire.”
Le dichiarazioni di Alessandro Orsini a Piazzapulita hanno suscitato grande clamore e acceso il dibattito sul futuro della politica europea nei confronti della Russia. Il suo punto di vista, come sempre, divide l’opinione pubblica tra chi lo considera un lucido analista e chi invece critica aspramente le sue posizioni. Resta il fatto che il tema del riarmo europeo continuerà a far discutere ancora a lungo.