Il suo nome resta legato all’inchiesta Mani Pulite, che segnò la fine della Prima Repubblica. Oggi, l’ex pm Gherardo Colombo è impegnato a 73 anni a insegnare ai giovani l’importanza dell’osservare la Costituzione. E ha spiegato, attraverso le pagine di Repubblica, il suo punto di vista sui recenti episodi di violenza a Roma, casi legati alla droga culminati nella morte del giovane Luca Sacchi: “La ricetta per mettere un freno a questa degenerazione? Legalizzare le droghe leggere”.
“Perché è libero il commercio di alcol e tabacco e non quello di marijuana? – chiede Colombo – Ci vorrebbe coerenza. Anche quelli creano dipendenza. Eppure possiamo tranquillamente uscire e comprare sigarette o vino. La criminalizzazione delle droghe leggere non incide sulla loro diffusione. E crea notevoli pericoli ai ragazzi che per fare uso di queste sostanze trasformandosi a loro volta in piccoli spacciatori, all’occorrenza”.
“Sono sicuro che la regolamentazione (cosa diversa dalla liberalizzazione) toglierebbe mercati importanti alla criminalità organizzata e gioverebbe alle casse dello Stato. Bisognerebbe intervenire sui motivi sociali che spingono i ragazzi a fare uso di sostanze. E trovare strade per impedire che tale uso sia incentivato attraverso subdole forme di promozione ben mascherate”.
“Con la regolamentazione, la criminalità che contorna il commercio clandestino subirebbe notevoli ridimensionamenti. Se ben fatta, si sottrarrebbe terreno alle mafie. Purtroppo non mi aspetto un passo del genere dal governo Pd-5S. Ma spero di sbagliarmi”.
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