
Durante la trasmissione “Che Tempo Che Fa” del 9 marzo sul Nove, l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi ha ribadito la necessità per l’Unione Europea di dotarsi di una difesa comune. Secondo Prodi, la creazione di un esercito europeo è fondamentale per ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti. Ha sottolineato che, se tale forza fosse esistita prima, probabilmente la Russia non avrebbe invaso l’Ucraina, percependo un’Europa più unita. Ha inoltre evidenziato come sia stata l’America a intervenire per unire l’Europa in risposta all’aggressione russa.
Prodi ha enfatizzato l’urgenza di procedere rapidamente verso la costituzione di un esercito europeo, suggerendo di iniziare con la creazione degli armamenti necessari per poi progredire ulteriormente. Ha richiamato l’esperienza dell’introduzione dell’euro, inizialmente adottato da 12 paesi e successivamente esteso a 19, per sottolineare che l’unanimità nelle decisioni può risultare antidemocratica poiché non tiene conto delle diverse opinioni. Pertanto, ha proposto di affidarsi a maggioranze qualificate per avanzare in questo ambito.
La proposta di Prodi ha suscitato numerose reazioni sui social media, tra cui quella di Marco Rizzo, leader di Democrazia Sovrana e Popolare. Rizzo ha commentato in modo critico, suggerendo sarcasticamente di “farlo giocare a soldatini in una Rsa”, alludendo all’età avanzata di Prodi e mettendo in dubbio la lucidità delle sue proposte. Questo commento riflette una visione scettica sulla realizzabilità e sull’opportunità di un esercito europeo, sollevando interrogativi sulla capacità dell’Unione Europea di gestire una forza militare unificata.
La discussione sulla creazione di un esercito europeo non è nuova e si inserisce in un dibattito più ampio sulla politica di sicurezza e difesa comune dell’UE. Attualmente, esistono forze multinazionali come l’Eurocorps, nato nel 1992 e composto da reparti di diversi paesi europei, tra cui Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo e Spagna. Tuttavia, l’idea di un esercito europeo unificato solleva questioni complesse riguardanti la sovranità nazionale, il finanziamento e il comando delle forze armate, rendendo il dibattito attuale particolarmente acceso e divisivo.