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Lilli Gruber dice sì al vaccino obbligatorio e liquida Cacciari

Il ritorno di Lilli Gruber. Nella serata di lunedì 13 settembre, la giornalista torna alla conduzione di Otto e mezzo, il programma di approfondimento politico di La7. Sostituirà In Onda che, con i suoi conduttori Concita De Gregorio e David Parenzo, dopo un’estate vissuta tutta in prima serata, verrà spostato al fine settimana. Per l’occasione la Gruber rilascia un’intervista al Corriere della Sera dove parla anche di vaccini e green pass. Dura la critica al professor Massimo Cacciari.

Raggiunta dal collega Aldo Cazzullo, Lilli Gruber risponde subito ad una domanda sull’ipotesi di introdurre la vaccinazione obbligatoria avanzata dal premier Mario Draghi. “Penso sia giusto e anche possibile – dichiara sicura di sé l’ex mezzobusto del Tg1 – visto che già oggi esistono 10 vaccini obbligatori. Secondo la Gruber “il vaccino non è una questione ideologica, ma molto pratica di possibilità di ritorno alla normalità per il bene di tutti”.

Cazzullo allora prova ad affondare il coltello nella piaga. “Ma uno dei suoi ospiti abituali, Massimo Cacciari, è diventato il maître à penser degli avversari del green pass. Lei è d’accordo? O è imbarazzata?”, domanda a bruciapelo alla collega. “Non mi imbarazza e non credo che il professor Cacciari sia paragonabile in alcun modo ai no-vax”, ribatte però lei difendendo almo inizialmente l’ex sindaco di Venezia. “È vero che ha un pensiero critico su questa fase così particolare della nostra vita pubblica e privata. Capisco alcune sue obiezioni, ma non le condivido”, precisa però subito dopo, prendendo le distanze dalle sue tesi sul green pass.

Poi, alla domanda se sia lecito dare voce a chi critica il green pass, ma anche ai no-vax, replica con durezza. “Non credo sia giusto dare rappresentanza e voce a chi propaga fake news”, dichiara. “Siamo giornalisti seri per questo: per combattere notizie false che non si basano sui fatti. La critica politica e giornalistica contribuisce alla qualità del nostro dibattito pubblico. La propaganda anti-scientifica avvelena i pozzi”, conclude poi sbattendo la porta in faccia a dubbiosi e negazionisti.

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