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L’incubo impeachment si abbatte su Trump: gli Usa col fiato sospeso

L’incubo dell’impeachment continua a turbare i sonni di Donald Trump, il presidente degli Stati Uniti costretto a convivere con l’idea di poter finire sotto accusa e vedere finire in anticipo al suo mandato. La richiesta era già stata avanzata nei mesi scorsi, al termine delle indagini sul Russiagate, lo scandalo sulle interferenze russe nelle elezioni presidenziali statunitensi del 2016. Il procuratore speciale Robert Mueller, che se ne era occupato, aveva scoperto tra l’altro che il presidente aveva provato ad intralciare le indagini in almeno undici casi.

Stavolta la Russia non c’entra, però: i guai nascono da una chiamata tra Trump e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, risalente allo scorso 25 luglio. Secondo quanto è emerso negli ultimi giorni, l’inquilino della Casa Bianca avrebbe chiesto al suo omologo di avviare un’inchiesta su Hunter Biden, ex membro del consiglio di amministrazione di una società ucraina del gas, e su suo padre, Joe Biden, nel tentativo di danneggiare quest’ultimo in vista delle presidenziali 2020.Joe Biden, che è stato vicepresidente nell’amministrazione Obama, si è candidato alla Casa Bianca e potrebbe sfidare Trump alle prossime elezioni. La chiamata è diventata di dominio pubblico dopo che un funzionario del governo, di cui non si conosce l’identità, aveva presentato il 12 agosto scorso una denuncia contro Trump accusandolo di aver fatto una promessa inopportuna al leader di un paese straniero. Il nome di Zelensky è emerso solo in questi giorni perché l’intelligence ha ritenuto la denuncia fondata, credibile e di urgente preoccupazione e diversi giornali americani hanno iniziato a occuparsene, aggiungendo ulteriori dettagli.Secondo il Wall Street Journal, Trump avrebbe esortato ben otto volte Zelensky a lavorare alle indagini sui due Biden con Rudy Giuliani, l’ex sindaco di New York e attuale consigliere della Casa Bianca per la sicurezza informatica. Le indagini dovevano ruotare intorno al licenziamento di Viktor Shokin, il procuratore generale che aveva indagato sulla società per cui lavorava Hunter Biden e di cui Joe Biden aveva sollecitato il licenziamento quando era vicepresidente degli Stati Uniti. Una fonte anonima ha detto che Trump voleva dimostrare che Biden padre si era intromesso nella vicenda solo per proteggere il figlio, anteponendo i suoi interessi personali a quelli del paese.

I politici americani che chiedono l’impeachment non contestano solo il presunto obiettivo di Trump, ma anche il modo in cui avrebbe cercato di raggiungerlo: secondo alcuni, non è infatti possibile escludere che il presidente abbia condizionato (o promesso di farlo) l’invio di aiuti militari all’Ucraina come ricompensa per le indagini sui due Biden, arrivando a manipolare la politica estera statunitense.

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