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Ucraina, la senatrice Granato accusa Draghi: “Arma eserciti neonazisti”

Giornata turbolenta per Mario Draghi in Parlamento quella di mercoledì 23 marzo. Il presidente del Consiglio si presenta prima alla Camera e poi al Senato per illustrare la posizione del nostro Paese durante il Consiglio europeo che si tiene a Bruxelles il giorno successivo. L’argomento della discussione è naturalmente la guerra in Ucraina e le difficoltà economiche che ne derivano per tutta Europa, Italia per prima. Draghi però è costretto a sorbirsi prima le dure critiche di Vittorio Sgarbi a Montecitorio e poi l’invettiva della senatrice ex M5S, Bianca Laura Granato, a Palazzo Madama.

Mario Draghi

“Capisco la sua tristezza, che poi è anche la mia e credo quella di tutti noi qui, di fronte alla carneficina, che è vero che non distingue le divise, ma distingue i bambini. – così Draghi si rivolge a Sgarbi alla Camera – È un terreno molto scivoloso questo, perché, se noi sviluppiamo le conseguenze di questo ragionamento, cioè non aiutare militarmente i Paesi che vengono attaccati, allora dovremmo accettare che sostanzialmente difendiamo il Paese aggressore, non intervenendo. Dovremmo lasciare che gli ucraini perdano il loro Paese e accettino pacificamente la schiavitù”.

BIANCA LAURA GRANATO

“La sua replica è stata ripresa dai telegiornali e contraddetta dal Papa. – gli risponde Sgarbi – Lei ha evocato Mussolini e Hitler. Opportunamente, ma ha dimenticato che per liberare l’Europa da Mussolini e Hitler gli americani sono sbarcati in Sicilia. E hanno condotto una battaglia vittoriosa. Ora, armare oggi nella speranza di una vittoria è un’illusione”.

“Ricordo al presidente Draghi che è tenuto a non travalicare i limiti della costituzione su cui ha giurato. – lo attacca invece in Senato la Granato – A maggior ragione per il fatto che non ha alle spalle alcun mandato elettivo. Lei è corresponsabile dei processi decisionali in ambito europeo. Il popolo italiano non vuole essere coinvolto come parte cobelligerante in questa guerra. E lei non ha alcun diritto di assumere diversi impegni coi partner europei dilapidando risorse pubbliche per armare eserciti irregolari per giunta anche neonazisti”, punta il dito la senatrice che bolla Draghi come “il liquidatore fallimentare del nostro Paese. Messo per fare cassa. Mestiere che fa con impareggiabile cinismo”, conclude.

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