Alessandro Orsini è al centro di un caso politico e mediatico dopo la decisione della Rai di annullare il contratto firmato con la trasmissione Cartabianca. Il conduttore di Piazzapulita Corrado Formigli decide così di dargli la possibilità di spiegare le sue ragioni. E il professore non si fa certo pregare. Sollecitato a spiegare perché stia subendo attacchi così violenti, Orsini fa una rivelazione inquietante.
“Perché la stanno attaccando con questa violenza?”, gli domanda a bruciapelo Formigli. “Mi sembra molto chiaro. – replica deciso Orsini – Perché le mie analisi sulla guerra in Ucraina hanno toccato delle consorterie molto potenti che si stanno coalizzando per colpirmi”. Una denuncia molto grave che induce il conduttore a chiedergli quali siano queste consorterie di cui parla. “Io inizierei innanzitutto dal governo, perché sono stato non soltanto un sostenitore, ma un teorico del governo Draghi”, va subito al punto il professore.
“Nel 2019 per Rizzoli ho pubblicato un libro che si intitola ‘Viva gli immigrati’ in cui ho proposto un progetto diverso di espansione della Nato, proprio perché il 4 settembre del 2018 in Senato avevo annunciato che ci sarebbe stata questa invasione. – spiega Orsini – E quindi ho pensato di poter scongiurare questo incubo con un progetto diverso di espansione della Nato. Il mio disegno era fondamentalmente che la Nato si espandesse in Nordafrica, anche a beneficio dell’Italia. In quel libro teorizzavo un governo di unità nazionale per l’Italia”.
“Scrivevo che il futuro dei nostri figli non dipende dalla vitalità del Pd, della Lega o del M5S, bensì dalla potenza dello Stato italiano. – spiega ancora Alessandro Orsini – Per una serie di ragioni dicevo che l’unica possibilità che l’Italia ha di uscire da questa crisi è un governo di unità nazionale. Quando ho scritto queste cose sono stato deriso dicendomi che facevo delle proposte ridicole. Nel 2019 nessuno parlava di un governo di unità nazionale che poi dopo invece c’è stato. Ho sostenuto il governo Draghi quando ha fatto politiche di pace, ad esempio in Libia. Ma con l’Ucraina ha fatto una scelta opposta”, conclude.
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