L’IA influenzerà sicuramente alcuni settori, ma molti altri saranno risparmiati.
In effetti un po’ di timore generale esiste, se si pensa che Bill Gates ed Elon Musk hanno più volte sostenuto che i robot sostituiranno sostanzialmente gli umani al lavoro, per questo le persone sono preoccupate che inizino a crearsi vaste aree di disoccupazione in cui alcune persone benestanti possederanno i robot, mentre il resto sopravvivrà solo grazie a sussidi governativi.
In realtà la nuova previsione della società di consulenza PwC suggerisce che l’intelligenza artificiale creerà tanti lavori quanti ne distruggerà.
L’IA influenzerà in modo sproporzionato alcuni settori, come ad esempio la produzione e i trasporti, ma creerà posti di lavoro nel settore sanitario e in quello dell’istruzione.
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Previsioni rassicuranti
Quindi non sorprende che la gente abbia paura di un futuro post-AI, in cui la popolazione per lo più disoccupata si reggerà su incentivi, mentre i ricchi possederanno e gestiranno tutti i robot.
Per questo la PwC dichiara il contrario, unendosi ad un coro crescente di previsioni economiche più caute, che suggeriscono che il futuro si prospetta più luminoso di quanto si possa pensare.
Guardando al Regno Unito, la società di consulenza ha scoperto che è vero che i robot sostituiranno alcuni posti di lavoro, specialmente in settori come abbiamo già sottolineato, di notevole rilevanza come il trasporto o la produzione. L’AI “sostituirà” il 38% dei lavori di trasporto e il 30% dei lavori di produzione, secondo i dati del rapporto. Quindi si tratta di un cambiamento più che assimilabile.
Altri settori vedranno invece, effettivamente, una maggiore creazione di posti di lavoro grazie all’IA, mantenendo l’equilibrio generale. Solo il 12% dei posti di lavoro nel settore sanitario sarà sostituito dall’IA, mentre il 34% verrà creato!
Lo ripetiamo: secondo lo studio, il risultato è che l’AI creerà tanti lavori quanti ne distrugge, livello tutto nei diversi settori.
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Anche l’OCSE è d’accordo
Il rapporto lo afferma con queste testuali parole: “Le nostre stime suggeriscono che l’intelligenza artificiale non porterà alla disoccupazione tecnologica, dal momento che prevediamo che sostituirà circa il 20% dei posti di lavoro esistenti nel Regno Unito entro il 2037, ma ne creerà un numero simile. In termini assoluti, si prevede che circa 7 milioni di posti di lavoro esistenti vengano spostati, ma si prevede anche di creare circa 7,2 milioni di posti di lavoro, con un incremento netto di circa 0,2 milioni di posti di lavoro“.
L’OCSE, infine, si è dimostrato ancora più prudente in materia di dislocamento di posti di lavoro nel suo rapporto di inizio anno. L’organizzazione economica ha infatti concluso che solo il 14% dei posti di lavoro nei paesi membri era a rischio di automazione. Per ora, non abbiamo nulla di cui preoccuparci.