Nel giro di dieci giorni l’Iran supererà il limite delle riserve di uranio a basso arricchimento consentiti dall’accordo sul nucleare del 2015. Un annuncio che fa ovviamente salire la tensione alle stelle, in un momento storico già complicato. Lo ha riferito il portavoce della Agenzia iraniana per l’energia atomica, Behrouz Kamalvandi, durante una visita di giornalisti locali al reattore ad acqua pesante di Arak, mostrata in diretta dalla tv di Stato.
“Abbiamo quadruplicato il ritmo di arricchimento – ha detto Kamalvandi – e accelerato ancora, quindi in 10 giorni supereremo il limite consentito di 300 chili. Ma c’è ancora tempo… se i Paesi europei agiscono”.
Nei giorni scorsi l’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha confermato l’aumento della produzione di uranio arricchito da parte dell’Iran. A inizio maggio la Repubblica Islamica ha annunciato la decisione di sospendere la cessione all’estero dell’eccedenza di 300 chilogrammi di uranio arricchito al 3,67% e di 130 tonnellate di acqua pesante.
Questa evidente provocazione arriva a pochi giorni dalla tensione nel golfo dell’Oman, con gli Stati Uniti che considerano Teheran responsabile degli incidenti sulle petroliere giapponesi.
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