Non è la prima volta che i jihadisti dell’Isis puntano il dito contro Roma, indicandola come loro prossimo bersaglio. In passato, le minacce alla capitale d’Italia erano arrivate sotto forma di versi degli antichi testi coranici, con riferimento in realtà a Costantinopoli, e non avevano fortunatamente avuto seguito. Stavolta, i proclami sono stati invece più diretti: nelle scorse ore, sui canali dove solitamente appaiono contenuti lanciati dagli irriducibili del Califfato ha fatto capolino un lungo testo di al-Naba, considerata una sorta di rivista ufficiale dell’Isis.
Al centro del testo, il vertice della coalizione internazionale contro il Daesh che si è tenuto a Roma e organizzato, si legge, “da Italia e Stati Uniti”. Tra le righe si parla anche della posizione del nostro ministro degli Esteri Luigi Di Maio: “Ha detto che non è sufficiente contrastarci in Iraq e in Siria, ritenendo che l’espansione dello Stato Islamico in Africa e nel Sahel sia preoccupante, e che richieda un intervento per proteggere l’Europa”.
Un proclama che ha il chiaro obiettivo di risollevare il morale dei sostenitori dell’Isis, cercando di spaventare ancora una volta l’Occidente e rivendicando i successi ottenuti in Africa, sminuendo di contro le sconfitte subite in Medio Oriente. Seguono frasi prese dal Corano su un’eventuale vittoria finale, alternate a un proclama che torna in diverse occasioni: “Conquisteremo Roma”.
Stando a quanto riportato da Repubblica, però, gli analisti della nostra sicurezza non sarebbero particolarmente spaventati dal comunicato, ritenendo che non ci siano segnali preoccupanti per la nostra sicurezza. Anche il riferimento alle forze pronte a colpire, proseguendo “l’offensiva di sangue”, sarebbe più una campagna di persuasione per convincere i nuclei di resistenza nascosti sui monti iracheni a non mollare e continuare nella loro offensiva.
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