Venezia sott’acqua, sotto gli occhi del mondo che guarda sconvolto una delle città più belle in balia del maltempo. Ma allargando lo sguardo, quello che si vede è un’Italia dove sono sei milioni le persone che vivono in zone a rischio inondazione, una percentuale parti al 10,4% della popolazione. Stando a un’infografica pubblicata da Repubblica, la fotografia dello Stivale è di quella da far paura, con fiumi abbandonati a sé stessi e cantieri che proseguono ovunque a rilento.
La Stampa spiega invece che il Piano Stralcio del ministero dell’Ambiente ha destinato alle “esigenze prioritarie” 315 milioni di euro nel 2019. Sono 263 le opere già avallate dai commissari straordinari. In totale 11 miliardi di euro per il triennio 2019-2021, con i primi 3 miliardi disponibili per interventi subito da mettere in cantiere. Nella distribuzione dei fondi, quasi 35 milioni vanno al Piemonte, 29 alla Lombardia, 22 al Lazio, 21 alla Sicilia e all’Emilia Romagna. Al dicastero è stata istituita una task force per collaborare con gli enti locali e velocizzare l’avvio dei lavori.Stando ai dati Ispra, dal 1998 al 2018 in Italia sono stati spesi 5,6 miliardi di euro in progettazione e realizzazione di opere di prevenzione del rischio idrogeologico, a fronte di oltre 20 miliardi di euro spesi per riparare i danni del dissesto. Cnr e Protezione civile riferiscono di un miliardo all’anno in media, considerando che dal 1944 ad oggi sono stati spesi 75 miliardi di euro.
Marina Baldi, climatologa del Cnr, ha spiegato che la stagione delle piogge non è finita: “Per la nuova settimana dobbiamo aspettarci ancora instabilità. Ci sarà in tutta Italia fino a mercoledì. Poi al Sud la situazione migliorerà, mentre giovedì e venerdì ci sarà una nuova perturbazione al Nord, in Sardegna e sulle regioni del Tirreno. Scontiamo l’estate e l’ottobre molto caldi, con temperature dei mari sopra la media, soprattutto in Adriatico. In questi giorni poi ci stupisce soprattutto la pioggia, ma fa anche più caldo del normale”.
Da Venezia alla Campania, quelle Regioni italiane che continuano a non funzionare