Odio. Feroce, gratuito, senza più argini. Quello che da mesi e mesi ormai, i sostenitori di Salvini riversano in rete a ogni occasione. Cambiano i bersagli, non le violentissime modalità. Sempre istigati dall’alto, da un leader che continua a mostrare gravi lacune sul fronte del senso di responsabilità, del rispetto di quelle istituzioni che pure fino all’altro ieri, all’alba di una crisi da lui stesso voluta, frequentava come inquilino dei palazzi che contano.
“Hanno fatto bene a uccidere tuo fratello, pezzo di merda” si legge nel più agghiacciante dei commenti, pur non teneri comparsi a commento di un articolo pubblicato sulle pagine della testata Caffeina Magazine. Con riferimento alla terribile sorte di Piersanti Mattarella, assassinato nel gennaio del 1980 da Cosa Nostra durante il mandato di Presidente della Regione Sicilia.Frasi scioccanti che di questi tempi, purtroppo, non sono così rare.Viene da chiedersi: è questo il popolo che Salvini vuole trascinare in piazza, come già annunciato, nei prossimi mesi? Davvero il Capitano ha deciso di trasformarsi in catalizzatore di sentimenti bestiali, di indirizzarli a suo vantaggio in nome di un rafforzamento del consenso elettorale? Perché lo scenario, sui social, è disarmante.
Nelle ultime ore si è letto un po’ di tutto. Da chi invoca la “guerra civile” in caso nasca il governo giallorosso a chi parla di tradimenti di ogni sorta, da chi invita i colleghi ad armarsi contro un “governo non eletto dal popolo” (non lo era nemmeno quello Lega-5S, ma tant’è…) a chi augura senza troppi giri di parole la morte ai protagonisti della nuova avventura politica ai nastri di partenza. Tutte illustrissime personalità alle quali Matteo Salvini parla quotidianamente. E che cerca di radunare in piazza per mostrare, ancora una volta, il volto migliore del Bel Paese.
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