Se non è guerra tra i governatori e sindaci poco ci manca. Beppe Sala, il primo cittadino di Milano, non ha mai nominato direttamente il governatore di Sicilia e Sardegna che da giorno invocano la necessità di un patentino immunitario per i turisti milanesi e lombardi in arrivo sulle loro isole. “Alcuni presidenti di Regione dicono che per i milanesi ci vuole una patente d’immunità? Io però, e parlo da cittadino più che da primo cittadino, quando poi deciderò dove andare per un weekend o per una vacanza, me ne ricorderò” ha detto alla fine del videomessaggio in onda da Palazzo Marino.
Immediata la replica del governatore sardo, Christian Solinas: “Sala in materia di coronavirus dovrebbe usare la decenza del silenzio, dopo i suoi famigerati aperitivi pubblici in piena epidemia”. Il presidente della Regione ha poi aggiunto che “
nessuno ha chiesto improbabili patenti di immunità, ma un semplice certificato di negatività”. La replica di Sala, via Facebook, non si è fatta attendere: “
Ho parlato a titolo personale, ma non tiro proprio indietro la mano: io non andrei in vacanza laddove fosse richiesto un test di negatività al virus. A parte il fatto che non è così semplice disporre di questi test, penso sia sbagliato discriminare gli italiani per regioni di appartenenza. Milano e la Lombardia saranno sempre terre di libertà e di accoglienza. Ci aspettiamo lo stesso dal resto del Paese”.Sulla questione è intervenuto anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: “Se dovessi decidere adesso, a mio avviso, non ci sono le condizioni per consentire liberamente uno spostamento dalla Lombardia e dal Piemonte verso le altre regioni, a meno che non si garantisca la previa acquisizione del tampone negativo, che sarebbe la soluzione ottimale perché pure non consentire alle persone di viaggiare dopo tanto tempo è una limitazione forte”.
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