Il Vaticano trema ancora, sotto i colpi dell’ennesimo scandalo finanziario che rischia di travolgerlo. Nel mirino sono infatti finite operazioni finanziarie milionarie apparentemente irregolari effettuate da alcuni uffici della Segreteria di Stato. Papa Francesco è stato avvertito all’inizio dell’estate dai vertici dello Ior e dal Revisore generale (da pochi diventato a tutti gli effetti una sorta di autorità anti-corruzione della città santa) di possibili, giganteschi crimini finanziari avvenuti negli ultimi anni.
E così, spiega l’Espresso, “Bergoglio ha così ordinato un’indagine puntuale e severissima, e che non faccia sconti a nessuno”. Su ordine del del promotore di Giustizia Gian Piero Milano e del suo aggiunto Alessandro Diddi, gli uomini della Gendarmeria hanno così effettuato sequestri di documenti riservati, di pc e computer non solo negli uffici della Prima Sezione della Segreteria guidata dal cardinale Pietro Parolin, ma pure nelle stanze dell’Aif, l’autorità di informazione finanziaria.
La notizia delle perquisizioni è stata data in poche righe al Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede, senza ulteriori dettagli (curioso il fatto, notano gli addetti ai lavori, che il decreto non fosse firmato anche dall’altro procuratore di Giustizia da poco promosso dal pontefice, Roberto Zannotti). Il Corpo della Gendarmeria guidato da Domenico Giani ha spedito una disposizione di servizio a tutto il personale interno dello Stato leonino e alle Guardie Svizzere che controllano la sicurezza e gli accessi. Se le norme vaticane prevedono che la perquisizione preveda l’iscrizione nel registro degli indagati, il documento della Gendarmeria che segnala che cinque persone da stamattina sono state “sospese cautelativamente dal servizio”.
Si tratta di due dirigenti apicali degli uffici della Segreteria, Vincenzo Mauriello e Fabrizio Tirabassi, di una addetta all’amministrazione, Caterina Sansone, “e soprattutto di due pezzi da novanta del Vaticano. Cioè monsignor Maurizio Carlino, da poche settimane capo dell’Ufficio informazione e Documentazione dell’organismo che ha sede nel Palazzo Apostolico, e il direttore dell’Aif Tommaso Di Ruzza”.
L’indagine è solo agli inizi. Ma risulta all’Espresso che le “operazioni finanziarie compiute nel tempo” riguardano alcune compravendite immobiliari milionarie all’estero, in particolare immobili di pregio a Londra, e alcune strane società inglesi che avrebbero partecipato al business.
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