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Lo schiaffo di Draghi a Salvini: “Via alle riforme”. Sempre più stufo del Capitano

“Ah sì? Adesso allora ti faccio vedere io”. Deve aver pensato questo Mario Draghi quando ha letto l’ultima intervista di Salvini in cui il leader della Lega accompagna gentilmente il premier al Quirinale per farlo fuori da Palazzo Chigi. Un’intervista, però, in cui Salvini ha detto anche un’altra cosa che deve aver fatto irritare e non poco Draghi: “Questo governo non può fare le riforme”. E allora oggi il messaggio che manda il premier è proprio questo: avanti tutta con le riforme. Tre mesi cruciali, delicatissimi, fondamentali. Un calendario denso che nelle intenzioni di Palazzo Cingi è destinato a portare frutti entro fine luglio e a fornire materia su cui lavorare a oltranza per tutta l’estate. (Continua a leggere dopo la foto)

Come racconta Repubblica, “una tabella di marcia attorno a cui Mario Draghi intende concentrare molti dei suoi sforzi. Per mantenere gli impegni presi con il Paese e con Bruxelles. E per continuare il lavoro per cui il governo in carica è nato: dare attuazione al Pnrr e garantire l’erogazione delle ingenti risorse che l’Europa ha destinato all’Italia con il Recovery”. Ma fuori da Palazzo Chigi la maggioranza litiga. Matteo Salvini scalpita, sostiene che non è questo l’esecutivo giusto per interventi di ampio respiro, a partire da giustizia e fisco. Frena, provoca. Pd e Movimento, intanto, non riescono a fare sintesi e anzi fibrillano in vista delle amministrative d’autunno. Un cronoprogramma per le riforme comunque c’è, resta valido e non cambia. (Continua a leggere dopo la foto)

“È la bussola di Mario Draghi, che si muove orientando lo sguardo solo e soltanto su questi obiettivi, considerando prioritario il rispetto dei tempi dei decreti e delle leggi delega già definiti. Mentre nei prossimi tre mesi si consumerà questo sforzo parlamentare, ci sarà tempo anche per una imponente tornata di nomine, che coinvolge tra l’altro Ferrovie, Cassa depositi e prestiti. la Rai. Palazzo Chigi ha necessità di correre per rispettare gli impegni assunti. Entro fine mese si punta ad approvare la governance del Pnrr e il decreto semplificazione. A giugno, l’attenzione dell’esecutivo si concentrerà sui via libera al decreto concorrenza, altro tassello fondamentale per l’attuazione del Rernvery”. (Continua a leggere dopo la foto)

Subito dopo, si metterà in cantiere la legge delega sul fisco, entro luglio. “Infine, la giustizia. Il primo passo rispetto a questo delicatissimo dossier dovrebbe essere compiuto con il via libera alla delega sul civile (che è attualmente in Senato). La missione è approvarla entro l’anno. Alla Camera, invece, si prepara l’intervento per il processo penale – anche questo con l’obiettivo di arrivare all’ok entro fine 2021- e, subito dopo, la revisione del Csm e dell’ordinamento giudiziario. Sono riforme chiave, perché senza risultati si rischia di perdere una parte cospicua della tranche di fondi promessa da Bruxelles”.

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