La guerra in Ucraina non accenna a fermarsi. Anzi, l’escalation militare sembra ormai inarrestabile dopo che gli Usa hanno promesso di stanziare altri 33 miliardi di dollari di aiuti in armamenti a Kiev. Il presidente russo Vladimir Putin, da parte sua, non sembra accontentarsi della conquista del solo Donbass. Sul modo migliore in cui uscire da questo pantano si confrontano a Piazzapulita due giornalisti italiani: Michele Santoro e Paolo Mieli. Il primo è schiacciato su posizioni pacifiste. Il secondo lo contesta più volte dando vita ad un duro botta e risposta.
Insomma, secondo Michele Santoro bisogna fermare al più presto l’invio di nuove armi a Kiev per fermare questa spirale di morte e distruzione. Mieli al contrario ritiene necessario continuare a rifornire di armamenti la resistenza ucraina allo scopo di arrivare ad un negoziato equo con Mosca. Poi Santoro punta il dito contro il presunto pensiero unico presente nel mondo dell’informazione, anche italiana. Ma Mieli non ci sta: “A me non devi raccontare la storia dell’informazione unica. Citami una trasmissione dove non ci sia tu o qualcuno come te”.
“Ieri stavi da Maurizio Costanzo dove parlavi pure con Drusilla Foer, che fa pubblico, e mi parli di informazione unica. Putin ha bombardato il segretario Onu, se l’avesse fatto Biden ti saresti rotolato su questo tavolo”, Paolo Mieli attacca ancora il collega. “Ridurre il peso dell’informazione all’esposizione di un’opinione avversa è incredibile, il problema è come viene raccontata questa guerra”, si difende Santoro secondo il quale “è la prima volta che accade” che il racconto di una guerra venga fatto seguendo solo la propaganda americana.
Secondo Michele Santoro “questa guerra civile scoppia quando viene rovesciato il presidente filorusso, e l’esercito ucraino è crollato. E in Donbass sono andate a combattere le milizie che erano fortemente infiltrate da elementi nazisti. Se armi i civili è naturale che la guerra entra nelle case, vi indignate per questo? E perché non vi siete indignati per Baghdad?”, chiede polemicamente a Mieli che però lo fulmina così: “Io ero contro, questa cantilena falla ad altri”.
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