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La confessione del leader de Lo Stato Sociale: “Anche io ho pensato di sparire”

La notizia del suicidio di una giovane studentessa di 19 anni, avvenuto pochi giorni fa in un bagno dell’università Iulm di Milano, ha lasciato il segno nell’opinione pubblica. Secondo quanto emerge dalle indagini condotte dagli inquirenti, la giovane aveva nella borsetta un biglietto in cui annunciava di fatto l’intenzione di togliersi la vita. Il motivo che la avrebbe portata a compiere il gesto estremo sarebbe il fallimento nel suo percorso di studi. “Ho fallito nello studio e nella vita”, avrebbe scritto la studentessa. Parole che hanno colpito anche Lodo Guenzi. Il leader del gruppo musicale Lo Stato Sociale pubblica un lungo post su Instagram in cui confessa anche di averci pensato anche lui al suicidio.
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Lodo Guenzi Lo Stato sociale suicidio
Lodo Guenzi

Il post di Lodo Guenzi

“Non riesco a non pensare a quella ragazza di 19 anni che si è ammazzata nel bagno della sua università, lasciando scritto ‘nella vita ho fallito tutto’. – si apre così il post su Instagram di Lodo Guenzi – E no, a 19 anni non hai fallito niente. Ma lo pensavo anche io a 19 anni. Facevo 600 chilometri a settimana per andare a farmi dire che non ce l’avrei fatta, mentre la mia prima ragazza era morta senza un perché, e la seconda mi lasciava per la distanza”, racconta commosso il cantante de Lo Stato Sociale .

“L’unico momento in cui ho pensato di mollare tutto, ma ancora più forte di voler sparire. – prosegue Lodo Guenzi – A guardarlo adesso è stato un attimo, mi vergogno quasi a dirlo. Ma in quel momento sembrava l’unica via d’uscita logica, l’unica strada”, questa la confessione dell’artista che lascia intendere chiaramente di aver pensato al suicidio.

Il cantante de Lo Stato Sociale confessa di aver pensato al suicidio

“Io non so neanche perché lo scrivo. – prosegue il leader de Lo Stato Sociale – E non so se è una questione di gara di eccellenza dentro il percorso formativo, come è sempre stata, o molto di più il fatto che il mondo del lavoro fuori garantisca la sopravvivenza solo per chi eccelle, sacrificando i diritti ai tempi di produzione, e trasformando la scuola non più in una palestra in cui poter sbagliare, ma in un assaggio delle frustrazioni di domani. Io vorrei dire a una ragazza che non sei tu che quel pensiero lo capisco, davvero. Ma che se resisti in quel momento, può essere che per te sia stato un attimo. E forza, davvero”, conclude così il post.

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