E anche Lodo Guenzi de Lo Stato Sociale finisce nell’onda d’odio del clima che attanaglia l’Italia. Il motivo? Aver svelato un segreto: “Lei era metà etiope e metà italiana, e odiava tuffarsi. Avevo letto che le persone di colore sono meno predisposte per il nuoto e di più per la corsa per questioni di densità ossea, ma non credo fosse quello il problema”. Inizia così il post Instagram di Lodovico “Lodo” Guenzi, tra i fondatori de Lo Stato Sociale e dall’anno scorso giudice di X Factor al posto di Asia Argento.
Lodo con questo post svela la storia di “Niente di speciale“, una delle canzoni più amate della band. Il cantante spiega che non aveva mai rivelato questo particolare perché lo riteneva di scarsa importanza. Ma evidentemente non per tutti è così…
Perché l’esercito di follower di Lodo ha subito corredato il post di cuoricini e sorrisi ma non sono mancati i commenti razzisti, tipo “ora adesso la canzone è meno speciale” perché ora hanno scoperto che la protagonista della canzone è “metà etiope e metà italiana”. E poi ancora altre offese e minacce di ritorsioni contro la band.
“Merda razzista” l’ha definita Lodo nel commento successivo per chiedere gentilmente ai razzisti di non seguire la sua pagina social. Per poi dare l’ultima lezione agli intolleranti: “L’effetto che fa a voi quello che altri hanno sulla pelle, è lo stesso che fa a me quello che voi avete in testa”.
“Mi sono ritrovato con della merda razzista sotto al post. Internet è quello che è e non mi importa di un paio di falsi profili che sparano stronzate come è normale sui social, però voglio cogliere l’occasione per chiedere a qualunque razzista di non avere a che fare con me. E non dico chi vota quello che non voterei, con lui voglio dialogare. Dico razzista”.
“Se lo siete non ascoltateci in streaming, non comprate i nostri dischi, non venite ai nostri concerti, non votateci a Sanremo, non votate una mia band ad X factor, non mettetemi cuori, like, segui, non scrivetemi, non citatemi, non vogliatemi bene, fate altro, andate altrove, ciao e buona vita. L’effetto che fa a voi quello che altri hanno sulla pelle, è lo stesso che fa a me quello che voi avete in testa”.
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