Pochi minuti dopo il suo ingresso in tribunale Brenton Tarrant, il 28enne australiano accusato dell’attacco nelle due moschee di Christchurch, ha fatto ‘ok’ con la mano, un gesto utilizzato dai suprematisti bianchi e dai troll razzisti su internet. A rivelarlo è il New Zealand Herald, pubblicando una foto della scena. Un segnale sulla cui interpretazione, in realtà, si discute da tempo. E che però è stato adottato già in passato da esponenti di destra di tutto il mondo.
Come spiega l’Huffington Post, risalire alle origini di quel gesto è difficile perché in rete circolano molte bufale, messe in giro proprio dai siti che fanno riferimento ad ambienti dell’estrema destra. Il saluto era tipico di Pepe the frog, il ‘meme’ di un’inquietante rana verde dagli occhi sgranati in circolazione dal 2005 su forum e social statunitensi di cui si è appropriata l’Alt right statunitense. All’apparenza sembra un gesto innocuo, come a dire “va tutto bene”, e proprio per questo quando lo si utilizza ci si può facilmente giustificare.
Negli ambienti suprematisti, però, starebbe a significare molto altro. Per Media Matters, ad esempio, si tratta di un simbolo di odio. Di recente, si legge sul Daily Mail, quattro agenti di polizia dell’Alabama sono stati puniti perché era stata diffusa una foto in cui facevano proprio il simbolo dell’ok capovolto. Quello scatto è costato loro la sospensione.
L’ok capovolto non è stato il solo gesto che il killer di Christchurch ha mostrato sprezzante davanti alla corte. Un’altra foto lo ritrae con le mani con le dita le dita intrecciate tra loro. Anche questo è un simbolo utilizzato dai suprematisti bianchi. Ma non è detto che Tarrant con questa gestualità abbia voluto mandare un messaggio a qualcuno.
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