Il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha nuovamente acceso la miccia della polemica, pronunciando delle dichiarazioni che hanno lasciato molti interlocutori perplessi. Secondo il Ministro, non esiste una razza italiana, ma piuttosto un’etnia e una cultura italiana da tutelare. Una presa di posizione che, a detta di molti, sembra più una scusa per nascondere una pericolosa deriva razzista.
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Lollobrigida ha inoltre affermato che l’incremento demografico mondiale spinge molte persone ad emigrare in Italia, rendendo inutile preoccuparsi delle nascite nel nostro Paese. Tuttavia, il Ministro sembra ignorare che la tutela della cultura italiana e delle proprie radici non dovrebbe essere un pretesto per escludere e discriminare, ma piuttosto una fonte di arricchimento per tutti.
In un’epoca in cui l’apertura verso il mondo e la condivisione delle esperienze culturali sono diventate una necessità imprescindibile, le parole di Lollobrigida suonano come un retrocesso, un’offesa alla multiculturalità e alla diversità che dovrebbero invece essere valorizzate e rispettate.
Insomma, non è questione di etnia o razza, ma di apertura mentale e di accoglienza verso chiunque abbia qualcosa da offrire. Il futuro della nostra cultura non risiede nella chiusura, ma nella capacità di dialogare e di integrare le diverse esperienze per creare una comunità unita e inclusiva. Le dichiarazioni del Ministro Lollobrigida, invece, sembrano essere la prova del contrario, un’ulteriore dimostrazione di quanto la politica italiana sia ancora troppo spesso improntata su retoriche razziste e populiste.