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Lollobrigida: “Quelli del RdC? A lavorare nei campi!”

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Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha suscitato una forte reazione di dissenso con il suo discorso al Vinitaly di Verona. “Voglio lanciare un messaggio chiaro. I giovani italiani devono sapere che lavorare in agricoltura non è svilente”, ha dichiarato il ministro, aggiungendo che chi si trova “sul divano” a prendere il reddito di cittadinanza non sta facendo la scelta giusta.

Lollobrigida ha sostenuto che tutti gli italiani che sono in grado di lavorare dovrebbero farlo e ha citato la richiesta della Coldiretti, che ha affermato che “nelle campagne con l’arrivo della primavera c’è bisogno di almeno 100 mila lavoratori“. Tuttavia, il sindaco di Verona, Damiano Tommasi, ha sottolineato il rischio di considerare di serie B certe professioni, mentre le opposizioni hanno criticato le affermazioni del ministro.

Servono anche migranti

Il ministro ha anche sostenuto che le imprese agricole chiedono da tempo di poter impiegare nei campi i percettori del reddito, ma ammettono che ciò non rappresenta una soluzione a lungo termine. Le aziende agricole desiderano assumere anche i disoccupati italiani, ma non vogliono rinunciare ai lavoratori stranieri che conoscono e apprezzano e che spesso impiegano da tempo, dagli stagionali del turismo a quelli dell’agricoltura.

Le opposizioni hanno criticato duramente le dichiarazioni del ministro, affermando che questi descrive i giovani disoccupati come fannulloni, il che è falso. Allo stesso tempo, il deputato di Alleanza verdi e sinistra, Angelo Bonelli, ha richiamato l’attenzione sulle condizioni dei 230.000 lavoratori agricoli irregolari, controllati per la maggior parte dalla mafia del caporalato.

Mentre il ministro ha sostenuto la necessità di immigrazione legale in Italia, ha anche sottolineato che prima bisogna mettere tutti gli italiani in grado di lavorare. Secondo Coldiretti, l’anno scorso un milione di persone ha iniziato a lavorare in agricoltura con un contratto, di cui un terzo era sotto i 35 anni, mentre oltre 55.000 giovani imprenditori hanno scelto di investire nella terra.

Il vicepremier della Lega, Matteo Salvini, ha esultato alla notizia, sottolineando che ha incontrato molti giovani che hanno aperto una partita Iva e hanno recuperato il podere del nonno. “Viva quei giovani”, ha dichiarato.

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