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Sgarbi su Greta Beccaglia: “Una donna può stare al gioco”

Il caso Greta Beccaglia tiene ancora banco sui mass media. La giornalista di Toscana Tv, molestata da un tifoso viola dopo la partita Empoli-Fiorentina, rilascia un’intervista in cui si dice indignata per il maldestro tentativo dell’uomo di chiederle scusa e conferma di aver già sporto denuncia. Ma sulla vicenda che la vede protagonista decide di entrare a gamba tesa Vittorio Sgarbi. Dopo il tweet di Vittorio Feltri che aveva minimizzato l’accaduto, ora Sgarbi fa discutere con le sue pesanti dichiarazioni rilasciate durante Quarta repubblica.

“Oggi sono stato insistentemente toccato da due donne che mi hanno sfiorato il c… e non ho denunciato. Gli omosessuali che incontro mi toccano sempre le pa… e non ho mai detto niente”, racconta con termini molto volgari Vittorio Sgarbi, collegato in diretta con lo studio Mediaset di Quarta repubblica. Alle proteste di un altro ospite, Paolo Cento, il critico d’arte reagisce furiosamente, mandando più volte a quel paese il suo interlocutore e chiedendo con veemenza di non essere interrotto.

“Se un omosessuale mi tocca le pa… lo prendo per una battuta e mi capita sempre. – riprende poi il suo ragionamento Sgarbi – Una donna può stare al gioco, oppure può denunciare ed essere risarcita con 1000 euro. Fai una multa contro la maleducazione, non parli di violenza sessuale. Non è violenza, non è violenza, non è violenza”, ripete più volte, negando che il palpeggiamento della Beccaglia possa essere qualificato come un atto di violenza sessuale.

Peccato però che la diretta interessata la pensi diversamente da Sgarbi. “Pensa davvero di non aver fatto nulla di male? Una goliardata, dice. – Greta Beccaglia commenta così le parole del suo molestatore – Giustificata dalla rabbia perché la Fiorentina aveva perso? Definire goliardia una molestia significa non aver capito la gravità di un atto. Sono dichiarazioni irricevibili. Mi pare che peggiorino tutto. Scuse? Per adesso non ne so nulla. E comunque ho fatto già la mia denuncia in Questura”, conclude.

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