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Chi è il candidato della Lega finito al centro di un’inchiesta sulle baby escort

Luca Cavazza, nonostante i 625 elettori della Lega che avevano segnato il suo nome sulla scheda elettorale, non era riuscito a essere eletto e fare il grande salto nella politica passando attraverso le ultime elezioni Regionali in Emilia Romagna. Il giovane esponente della Lega nel mentre è finito al centro dell’inchiesta dei carabinieri su un giro di droga e prostituzione (anche minorile). A Bologna era candidato con Lucia Borgonzoni, e lo scorso 27 gennaio scriveva sui social: “Diffidate da chi vi dice che la politica è tutta merda e malaffari. La politica, per come la intendo io, è tutt’altro”. E adesso c’è da capire a quale tutt’altro si riferiva visto la pesante accusa che gli è piombata addosso.

Agente immobiliare, 27 anni, Luca Cavazza è un ultrà molto conosciuto della Virtus, una delle due anime del basket cittadino. Adesso è agli arresti domiciliari. L’accusa – come riporta anche Repubblica – è di induzione alla prostituzione di minore e spaccio “lieve”. Luca Cavazza il grande salto, in realtà, lo tentò già nel 2016 quando militava ancora in Forza Italia. “Aveva 23 anni e a Bologna si votava per il sindaco. Anche in quel caso sosteneva la coalizione per Lucia Borgonzoni”.

Luca Cavazza fece rumore anche per un suo post su Facebook dell’anno precedente: dopo una visita alla cripta di Benito Mussolini a Predappio, sui social scrisse: “Tutto quello che fu fatto non può essere cancellato. A noi!”. Poi spiegò: “Io sono di centrodestra, non di estrema destra. È stata una goliardata finita lì, davvero nessuna apologia.  Non ti nego che per me Mussolini ha fatto delle cose buone, nel Ventennio. Ma quella era solo una visita in un luogo storico, ne ho approfittato in una giornata di cattivo tempo al mare”.

Nel 2017, quando spuntò l’ipotesi di concedere un immobile pubblico al centro sociale Labàs, protestò: “Il quartiere Santo Stefano una perla circondata da un mare di letame. Per metterci chi? Ah sì, quei giocolieri da strada, casinari e sozzi fuori sede mantenuti dai paparini che con la mia/nostra Bologna non hanno nulla da scompartire!”. L’anno dopo diventò coordinatore del dipartimento sport e politiche giovanili di Forza Italia Bologna. Poi il passaggio alla Lega, che per ora tace sull’accusa.

 

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