Luca e Paolo tornano a stuzzicare il governo, stavolta il tema è il Tav e la parodia un vero capolavoro. “Bello il treno ultramoderno ma non dietro casa mia”: cantando sulle note di ‘Margherita’ di Riccardo Cocciante, i comici Luca e Paolo hanno satireggiato sulla questione Tav durante la trasmissione tv ‘Quelli che il calcio’, su Rai2. Il duo ha ironizzato su molti degli aspetti che in questi giorni hanno infiammato il dibattito.
Ci stanno dentro l’analisi dei costi-benefici (con Ponti che “li ha calcolati a mente”), le penali che sarebbero da pagare in caso di stop (“Se Macron chiede un miliardo gli mandiamo Toninelli, lo spaventa con lo sguardo”) e anche le polemiche sull’ambiente (“Sventoliamo il tricolore ai caselli e in tangenziale, a noi piacciono i motori”).
Il tutto virato sul presupposto che l’opera sia stata definitivamente fermata perché “Gigi ha detto chiaro e tondo: non si buca la montagna”. Non è la prima volta che i due comici si lanciano in performance simili. Tanto è vero che sono finiti nel ciclone dell’odio gialloverde, soprattutto in una rete, Rai2 appunto, in cui il “tiranno” Freccero sta facendo di tutto per difendere e alimentare la propaganda grilloleghista.
Freccere ha già tolto a Luca e Paolo un programma, la loro colpa era stata di aver fatto uno sketch satirico in cui veniva preso di mira Toninelli. Lesa maestà! Freccero li ha subito rimossi. Per ora i due comici restano al loro posto a ‘Quelli che il calcio’, sempre su Rai2, ma non è detto che a breve pagheranno dazio per la loro libertà e la loro insubordinazione al regime della nuova Rai di governo.
Intanto, dopo la sospensione dello scorso 19 febbraio, torna a riunirsi il consiglio d’amministrazione di Telt, la società italo-francese responsabile della realizzazione e della gestione della futura Torino-Lione. All’ordine del giorno la conclusione della discussione sui bandi di gara da 2,3 miliardi per lo scavo del tunnel di base. Che, “in assenza di atti giuridicamente rilevanti che comportino istruzioni di segno contrario”, darà via libera alla pubblicazione degli “avis de marchés”, gli inviti a presentare candidatura per gli interventi dei lotti francesi della galleria.
Il finale è già scritto nella lettera con cui la società ha annunciato al premier Conte l’intenzione di avviare la prima fase di candidatura. Una scelta obbligata per non perdere 300 degli 813 milioni di euro della prima tranche di contributi comunitari. E per non incorrere in eventuali responsabilità, civili e amministrative.
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