Enrico Lucci si è reso protagonista di uno scanzonato e ragliente scontro con Matteo Salvini durante l’ultima puntata di Cartabianca. Il giornalita ha ricordato in ogni modo al leader della Lega che ormai è al governo e non più all’opposizione. Il governo Conte non esiste più e il suo partito, la Lega, fa parte della maggioranza (con tanto di tre Ministeri) a sostegno dell’esecutivo guidato da Mario Draghi. Martedì sera, quindi, a CartaBianca su Rai3, l’ex Iena ha spiegato al segretario del Carroccio i motivi per i quali è rischioso riaprire i ristoranti anche a cena e gli ha chiesto di fare una road map sui ristori dopo la chiusura degli impianti sciistici e per i ristoratori.
Dopo le battute iniziali, il giornalista inizia a incalzare il senatore spiegando i motivi per cui è rischioso riaprire i ristoranti anche a cena: “La questione del ‘o si riapre tutto o è un disastro’ la sappiamo tutti e non è una grossa novità. La novità è come risolvere l’eventuale disastro. Purtroppo questa cosa di riaprire tutto, non si può fare”. Il segretario del Carroccio porta a suo sostegno le parole del presidente dell’Anci – e sindaco di Bari – Antonio Decaro e del governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.
Ed è qui che Enrico Lucci fa una domanda che può sembrare banale, ma che in realtà contiene delle verità assolute, anche in linea con quanto sta accadendo in queste ore a Brescia (dove persino Bertolaso ha parlato di terza ondata) e in altre località d’Italia: “Ma se si riapre, diciamo, laddove il problema è più contenuto non si ricrea il problema dopo una settimana? Perché abbiamo visto che la settimana successiva alle riaperture ri-succede il casino un’altra volta”.
Una domanda a cui Salvini replica parlando dei trasporti e delle scuole. E, allora, Enrico Lucci riprende la parola e ricorda a Salvini come ora il suo partito non faccia solo parte della maggioranza a sostegno del governo, ma abbia anche tre ministeri. E da lì chiede indicazioni concrete sulle tempistiche per i ristori agli operatori degli impianti sciistici chiusi e, soprattutto, dopo aver tanto parlato in questo mese, di indicare quanti vaccinati in Italia ci saranno entro il 1° giugno. E Salvini ha risposto: “E che faccio il terno al lotto?”. Il confronto è possibile vederlo cliccando qui.
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