Da quando è entrato a far parte del governo Draghi, Matteo Salvini è finito nel mirino per una lunghissima serie di motivi, a partire dai tanti voltafaccia (dall’europeismo fino ai migranti, la lista è lunga) che lo hanno visto protagonista. Ultimo in ordine cronologico, tra gli attacchi che si trova ad affrontare c’è la scelta di avanzare il nome di Lucia Borgonzoni per il ruolo di sottosegretaria all’Istruzione, un’ipotesi che continua a circolare con insistenza in queste ore. E che, però, ha già attirato contro il segretario del Carroccio parecchie critiche.
Sottosegretaria alla cultura era stata già in occasione del primo governo Conte, Bergonzoni era finita infatti nel mirino degli operatori del settore per alcune dichiarazioni non proprio in linea con l’incarico ricoperto: “Leggo poco, studio sempre cose per lavoro. L’ultima cosa che ho riletto per svago Il Castello di Kafka, tre anni fa. Ora che mi dedicherò alla cultura magari andrò più al cinema e a teatro”.
Gli utenti hanno anche rispolverato una vecchia gaffe di Lucia Borgonzoni, che ai tempi della candidature al ruolo di governatore in Emilia-Romagna aveva mostrato qualche lacuna evidente in geografia, sostenendo che la stessa Emilia confinasse, udite udite, con il Trentino. Vantandosi poi dell’idea di “aprire gli ospedali di notte, di sabato e di domenica, come in Veneto”. Peccato fosse così, in realtà, già in tutte le Regioni, non certo solo in quelle governate dalla Lega.
Erano anche i giorni, quelli, della vicenda Bibbiano, un caso nel quale la candidata della Lega si lanciò a capofitto scrivendone praticamente ogni giorno, per attaccare il Pd. E pazienza se poi le indagini avrebbero smontato, e di parecchio, il peso della vicenda. “Mi sembra il candidato perfetto per occuparsi di cultura” scrive un utente. Qualcuno, con ironia, si interroga: “Borgonzoni perché al momento Pippo e Paperino erano impegnati in altro?”.
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