La nomina di Lucia Borgonzoni come sottosegretaria alla Cultura del governo Draghi aveva suscitato sin da subito qualche perplessità, comprese quelle di alcuni esponenti del suo stesso partito, la Lega. Tante le gaffe alle spalle, a partire dalla geografia, con i confini dell’Emilia-Romagna ridisegnati di colpo per avvicinare la Regione al Trentino, fino alla letteratura (“non leggo un libro da tre anni”). Timori confermati dall’ultimo scivolone dell’esponente del Carroccio, incappata in un altro errore subito diventato virale.
Nel festeggiare per l’arrivo di due milioni di dosi di vaccino Pfizer, in un momento di forti tensioni per la difficile campagna di somministrazione del farmaco in Italia, Borgonzoni ha infatti esultato così: “Bravissimo generale Figliuolo! Questo è il governo Draghi! Se c’erano ancora Conte e Arcuri oggi come saremmo conciati?”. Una frase che ha lasciato trasparire una certa allergia al corretto uso del congiuntivo.
L’intevento di Borgonzoni ha scatenato, ovviamente, gli utenti social, prontissimi nel sottolineare l’imprecisione grammaticale con messaggi non proprio benevoli: “Borgonzoni…se c’erano ancora Conte e Arcuri… impara prima la grammatica… volevi dire ‘se ci fossero stati conte e arcuri’… ma va bene dai…”. Altri hanno consigliato “dei suggerimenti arrivati per imparare a scrivere correttamente una frase in italiano”.
Alla fine, non poteva mancare chi si è chiesto: “Non mi è chiaro con quali meriti è diventata sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura nel governo Draghi detto ‘il governo dei migliori’. In realtà l’errore all’inizio era doppio. Anche la cronologia delle modifiche del post rivela che prima al posto di ‘saremmo’ c’era un inguardabile ‘eravamo’, poi corretto”.
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