Al fondamentale vertice di Praga, i leader europei bloccano la proposta italiana di applicare un tetto dinamico al costo del gas.
A contrastare la proposta del presidente del Consiglio uscente, Mario Draghi, soprattutto le resistenze di Ursula von der Leyen, ma anche il presidente tedesco, Olaf Scholz, che ha applicato uno scudo di 200 miliardi per proteggere le spese energetiche delle famiglie del suo Paese, andando sostanzialmente per la sua strada. Non ultimo, il cosiddetto “frugale”, Mark Rutte, premier olandese, che per difendere il suo mercato sta spaccando l’Europa.
La spaccatura dell’unità europea è l’effetto di tutto ciò che ha fatto infuriare Draghi, che secondo La Stampa avrebbe sbottato così: “Stiamo discutendo di gas da sette mesi. Abbiamo speso decine di miliardi dei contribuenti europei, serviti a foraggiare la guerra di Mosca e non abbiamo ancora risolto nulla. Se non avessimo perso così tanto tempo ora non ci troveremmo sull’orlo della recessione”.