Se non è rottura definitiva tra Luigi Di Maio e Giuseppe Conte, poco ci manca. Una volta rieletto Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica, i due leader del M5S hanno cominciato a togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Il leader pentastellato accusa il ministro degli Esteri di essere stato l’artefice della bocciatura del nome di Elisabetta Belloni e lo invita a chiarire la sua posizione agli iscritti al Movimento. L’ex capo politico pentastellato non ci sta e ribalta le accuse contro l’ex premier del governo gialloverde. Su Di Maio si abbatte anche una bufera social. Ma secondo l’esperto di comunicazione social, Pietro Raffa, si tratta di “tweet bombing”.
“È un tweet-bombing contro Di Maio. – dichiara Raffa all’Adnkronos – Ho effettuato un’analisi quantitativa e qualitativa dei tweet #DiMaioOut. Sono andato a vedere quante persone avevano utilizzato l’hashtag, si tratta di 289 account. È chiaramente un’operazione studiata, che viene fatta da chi vuole modificare la percezione su alcuni temi”, sostiene il tecnico.
“Il tweet-bombing funziona così: ci sono profili ‘bot’, falsi, coordinati da una persona. – piega ancora Raffa – Un argomento utilizzato da pochi soggetti finisce così nelle tendenze nazionali di Twitter. L’effetto è dare la sensazione che un tema sia molto più discusso di quanto in realtà lo sia. Ho visto che circa la metà di questi profili twittava contro Di Maio dall’America, un po’ dall’America del Nord e un po’ da quella del Sud”.
“Questi utenti assumono il tipico comportamento dei profili fake. – precisa Raffa – Producono un numero troppo elevato di tweet sugli argomenti discussi. È probabile che ci sia qualcuno dietro che ha deciso di fare questa operazione. Si tratta inoltre di profili che in passato intervenivano in altri Stati su altri temi. Ad esempio risultavano molto attivi in Francia, per sostenere le posizioni dei gilet gialli, ma anche in Germania a sostegno dei partiti dell’ultradestra”, conclude. “È la solita strategia dell’odio. Adesso sfruttano account fake per orientare gli utenti. Quella della macchina del fango contro Di Maio è una pratica già esistente, ci facciamo i conti da anni”, accusano alcuni parlamentari vicini al ministro degli Esteri.
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