Di bene in meglio, verrebbe da pensare ascoltando l’ormai celebre generale Pappalardo, leader del movimento dei gilet arancioni che avevamo visto sfilare in piazza nelle ultime settimane, violando le normative anti-distanziamento varate dal governo, e ora tornato alla carica con una originale quanto discutibile proposta. Arrivato in Sicilia per una manifestazione sotto il palazzo dell’Ars a Palermo, l’ex militare ha lanciato infatti l’idea di un ponte che colleghi l’isola alla Tunisia.
Pappalardo ha animato una protesta che vedeva tra i protagonisti no Vax, negazionisti del coronavirus e anti 5G, tutti accomunati dall’intento di chiedere le dimissioni del governo attualmente guidato dal presidente Giuseppe Conte. Palermitano, 73 anni, Antonio Pappalardo è un generale di brigata in congedo dall’Arma, dove aveva prestato servizio anche il padre brigadiere, ed è ora diventato il leader di una rabbia di piazza dove si mischiano rivendicazioni di ogni tipo, tra le quali anche l’uscita dall’euro per tornare alla lira.
“I politici si stanno divertendo e la gente non sa che la gente inizia ad aprire gli occhi. Il covid non esiste. Su un campione di 30 mila morti, di covid sono soltanto 112. Avete chiuso un paese per un centinaio di morti? Siete dei cialtroni” è stato l’attacco di Pappalardo al governo. E ancora: “L’asintomatico non esiste. Vogliono tenervi sotto scopa. Proprio per dare uno schiaffo in faccia ai politici me ne sono andato a Milano e Bergamo in piazza. Ci siamo abbracciati tutti. Io non sono malato. La mascherina è solo un bavaglio per far capire che il popolo italiano è pecorone”.
Infine la proposta choc: “Un ponte tra Mazara e Tunisia”. L’idea, secondo Pappalardo, servirebbe a ridare centralità alla Sicilia e andrebbe accompagnato da un programma di controllo sui migranti per evitare che faciliti il loro arrivo in Italia: “Quelli arriveranno soltanto selezionati”.
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