Sergio Mattarella sarà davvero il prossimo presidente della Repubblica, sulla falsariga di quanto già accaduto al suo predecessore Giorgio Napolitano che fu confermato per una seconda volta al termine del suo settennato? L’ipotesi è stata discussa tante volte in questi mesi, con gli esponenti del governo giallorosso alla ricerca di un nome per il Quirinale quando, nel 2022, scadrà il mandato del Capo dello Stato in carica. Ma si scontra, al momento, con la volontà del diretto interessato.
Mattarella, come riportato dalla stampa nelle ultime settimane, ha infatti già fatto sapere di non essere interessato a un bis. Un problema che arriva in un momento delicato anche su un altro fronte: con la riforma del Parlamento appena benedetta dall’esito del referendum confermativo, e che si applicherà però soltanto a partire dalla prossima legislatura, molti onorevoli si chiedono se sia giusto che siano queste Camere, in attesa di essere riformate, a eleggere il prossimo Presidente della Repubblica. Ecco, allora, il possibile colpo di scena.
L’idea che ha preso piede in queste ore è quella di un prolungamento del mandato di Mattarella oltre la sua naturale scadenza, vista la straordinarietà del momento, in modo da prendere tempo e posticipare la scelta del suo successore. Soltanto un’ipotesi, per ora, come sottolineato da Claudio Tito sulle pagine di Repubblica. E alla quale però in tanti starebbero pensando all’interno della maggioranza giallorossa.
L’elezione del nuovo Capo dello Stato, infatti, è prevista per il gennaio 2022. Salvo interruzioni anticipate della legislatura, sarà quindi questo Parlamento, con 950 parlamentari e non 600, a nominarlo. Un passaggio teoricamente legittimo, ma che ha suscitato diverse perplessità. La partita è ancora tutta aperta.
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