C’è un trend particolare che si sta diffondendo tra i leghisti. Quello di boicottare, ancora prima di averlo sentito, il discorso di fine anno del presidente della Repubblica Mattarella. Strano, verrebbe da pensare, che il tam tam mediatico sia scattato senza che l’inquilino del Quirinale si sia ancora mostrato alle telecamere. Eppure questi sono i frutti delle provocazioni che Matteo Salvini ha lanciato nel corso della Festa della Lega di Albino, in provincia di Bergamo.
“Mi raccomando la sera del 31 tutti ad ascoltare il discorso del capo dello Stato…” erano state le parole del Capitano rivolte al Capo dello Stato. Seguite dagli ululati e dai fischi del popolo verde, pronto a raccogliere la sfida lanciata dal leader maximo. Una scena che non si è però fermata a quel comizio: basta scorrere la lista dei cinguettii su
Twitter segnati dall’hashtag #Mattarella per vedere come si stia creando un feroce dibattito tra sostenitori e detrattori del Presidente della Repubblica.I sostenitori di Salvini, spesso e volentieri, alzano il tono contro Mattarella. Da “il 31 stai zitto”, un po’ categorico ma quanto meno non offensivo, si passa a paroline dolci come “Maledetto bastardo”. E poi foto del presidente della Repubblica con la bocca coperta di nastro adesivo, come ad augurarsi che venga messo a tacere. E poi le ironie sulle parole che verranno pronunciate: “Berrò uno shottino di acqua frizzante ogni volta che sarà pronunciata la parola accoglienza o Europa o clima”.
Si discute, nel marasma generale, anche dell’Auditel. Con i leghisti che invitano i cittadini a spegnere il televisore per non favorire i dati che premierebbero Mattarella. Senza sapere, probabilmente, che il sistema di rilevazione non è influenzato dalle famiglie che non sono nell’elenco dell’Auditel stessa. Accesi o spenti, quindi, quegli apparecchi non daranno carezze né schiaffi al presidente della Repubblica.
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