Von der Leyen affida l’economia europea ai “falchi”, e le conseguenze non tardano a farsi sentire. Oltre a sminuire i risultati positivi raggiunti dal governo italiano, come certificato dagli ultimi dati Istat, i Commissari di Bruxelles hanno riportato alla ribalta la questione del Mes, il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES). È così che è arrivato l’ennesimo avvertimento all’Italia, unico Paese dell’Eurozona a non aver ancora ratificato la riforma del fondo salva-Stati. La pressione su Giorgia Meloni arriva direttamente da Dominique Laboureix, presidente del Comitato di Risoluzione Unico (Single Resolution Board), che, durante un’audizione alla Commissione Economica del Parlamento europeo, ha inviato un chiaro messaggio a Palazzo Chigi. Durante l’intervento, Laboureix ha evidenziato la necessità di completare il processo di ratifica, sottolineando il ruolo centrale del Mes nel mantenimento della stabilità finanziaria dell’area euro in situazioni di crisi. “Mi auguro che la riforma del Mes venga finalizzata al più presto”, ha dichiarato il presidente del Srb, richiamando l’attenzione sul fatto che l’accordo è già stato approvato da 20 dei 21 Stati membri dell’Unione bancaria.
Uno dei punti cardine toccati da Laboureix riguarda la capacità del MES di garantire liquidità in momenti di emergenza. “Se non sarà possibile implementare il nuovo quadro, avremo meno capacità di intervento dal punto di vista della liquidità durante le crisi”, ha spiegato. Un monito che sottolinea l’importanza dello strumento per affrontare eventuali difficoltà future, mentre dall’Italia continuano a emergere perplessità sulle potenziali ripercussioni di tale accordo. La decisione del governo italiano di non ratificare l’intesa sta provocando irritazione tra le istituzioni finanziarie europee e sta alimentando le tensioni a Bruxelles. Secondo i Commissari europei, il mancato sostegno del nostro Paese rischia di compromettere la capacità dell’area euro di reagire rapidamente a crisi economiche, mettendo in pericolo l’intero sistema bancario dell’Unione. Tuttavia, Giorgia Meloni e il suo governo mantengono una posizione di disaccordo. Finora, l’esecutivo italiano ha mantenuto una linea critica nei confronti del Mes, con Meloni che ha sempre sottolineato la necessità di trasformare il Meccanismo europeo di stabilità in uno strumento orientato maggiormente alla crescita. “Non si può discutere di una singola questione senza considerare il contesto generale”, ha dichiarato in passato la premier, indicando la necessità di una riforma complessiva della governance europea.
La presidente del Consiglio ha inoltre evidenziato che le risorse attualmente bloccate nel fondo potrebbero essere utilizzate in modo più produttivo. “Non ha senso mantenere centinaia di miliardi fermi in uno strumento che nessuno utilizza”, aveva dichiarato Meloni in un intervento nell’aprile 2023, “quando tali risorse potrebbero essere impiegate in maniera più efficace”.