Da anni Livia Giuggioli, moglie italiana del premio Oscar Colin Firth, si batte per un mondo green, partendo dal glamour. Oggi propone un nuovo concetto di lusso con la maison Chopard
Eco-Age è una società di consulenza globale, fondata e creata da Livia Giuggioli. Lungimirante pioniera del lusso ecosostenibilie, lady Firth s’impegna da anni supportando la sostenibilità di intere filiere produttive in numerosi settori industriali, il più noto dei quali è quello della moda.
No al fast fashion
In questo preciso momento storico, l’attualità ci mostra un mondo dove si promuove il consumo veloce di cibo, abiti, accessori e tecnologia. Tutto questo non fa altro che alimentare un indecente sfruttamento del lavoro con conseguenze devastanti non solo per chi le subisce, ma anche l’ambiente. Un esempio? Il “fast fashion”, così tanto osannato in tutto il mondo, è un problema che la stessa Livia ha sempre denunciato poichè mette in ginocchio intere comunità di paesi asiatici e africani. Attraverso la campagna “Who Made My Clothes?”, l’attivista italiana cerca di scuotere le coscienze, soprattutto per le fashion addict più giovani. Sappiamo realmente dove vengono realizzati gli abiti che indossiamo? Quante persone sono state sfruttate per confezionare un capo pagato poco e usato ancor meno?
Livia e il marito inglese Colin Firth (attore premio Oscar nel 2011 per l’interpretazione di Re Giorgio VI ne Il discorso del re) rappresentano l’esempio concreto di ciò in cui credono: sono i primi a postare foto di abiti vintage ed ecofriendly durante i loro red carpet e sanno ben sfruttare la propria fama per puntare i riflettori su qualcosa che ci riguarda tutti, quotidianamente, molto da vicino.
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Chopard e il viaggio verso un lusso ecosostenibile
Di sfide Livia ne ha vinte in questi anni e il successo di Eco-age non accenna a diminuire. Tra i partners/clienti che hanno sposato la causa ci sono alcuni fra i maggiori brand internazionali di moda: Gucci, Stella McCartney, Bering e Goldlake group.
Qual’è l’ultima grande impresa? Aver coinvolto la nota casa di gioielli Chopard in un progetto eco al 100%. Partito nel 2013, The Journey to Sustainable Luxury è un programma pluriennale per realizzare un lusso che sia davvero ecosostenibile. Come? Migliorando la vita di coloro che lavorano partendo dalla prima fase della filiera produttiva. In questo caso, si tratta di coloro che lavorano nella miniere per estrarre la materia prima. Chopard e Eco-age hanno instaurato una relazione filantropica con la nota azienda mineraria sudamericana ONG, stabilendo una Alliance for Responsible Mining (ARM). Chopard è dunque diventata la prima maison di lusso al mondo a consegnare alle proprie comunità minerarie la certificazione dell’oro Fairmined! Non solo. “Si è impegnata a fornire previdenza sociale, istruzione e formazione ai minatori artigianali e a proteggere le risorse naturali e l’habitat della fauna selvatica nelle zone rurali interessate di Colombia e Bolivia” (dal sito Eco-age).
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La “sfida green” sfila sul red carpet
Chopard può contare sulla visibilità più glamour del pianeta: le sue collezioni sono indossate dalle popolarissime celebrities durante gli eventi mondani più esclusivi, come la notte degli Oscar e il Festival di Cannes.
Ed è qui che entra in gioco il “Green Carpet Challenge” di Eco-age. Si tratta del settore comunicazione del marchio a livello globale e aspira a congiungere il glamour dei tappeti rossi, sui quali è puntata l’attenzione della stampa e del pubblico, offrendo, ai brands del lusso, soluzioni sostenibili che tengano conto di etica e benessere collettivo. Nel 2014 proprio Chopard ha presentato una linea di gioielli della collezione “Chopad Green Carpet Collection di alta gioielleria”.
Due importanti “tavole rotonde” sono state inoltre discusse, prima a New York (2015), e poi a Parigi (2016), per parlare della questione ecologica ed energetica che coinvolge il settore della gioielleria di lusso e delle aziende minerarie. Ed è gia pronta la Green Carpet Talent Competition 2017, che premierà la miglior proposta ecosotenibile di un designer emergente, abbinando l’etica all’estetica.
Eco-age, e la sua fondatrice Livia Firth, sono solo l’inizio di un cammino che promette grandi cambiamenti e una serie, ci scommettiamo, di ottimi risultati. Ecosostenibili.
fonti: eco-age.com, vogue.it