Morto il giornalista musicale Fabrizio Zampa. Per quarant’anni firma della Cultura per il Messaggero. Aveva 85 anni. La notizia della sua scomparsa è stata riportata dal quotidiano romano stesso. Zampa è deceduto nella clinica romana Ars Medica, dove era stato ricoverato. Figlio del regista Luigi Zampa, ha dedicato la sua intera vita alla musica pop. Era legato a Renzo Arbore, che lo chiamava “inarrestabile” durante il programma “L’Altra domenica”, di cui Zampa era inviato. Ha anche partecipato ad altri programmi di Arbore e ha contribuito alla sceneggiatura dei suoi film “Il Pap’occhio” e “F.F.S.S.”.
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Addio a Fabrizio Zampa, lutto nel giornalismo musicale
Un ricordo del maestro di giornalismo musicale, Fabrizio Zampa, morto oggi. La sua carriera ha avuto inizio come batterista dei Flippers, insieme a Lucio Dalla (clarinetto e voce), Fabrizio Bracardi (pianoforte) e Massimo Catalano (contrabbasso). Nel 1970 è entrato a far parte del Messaggero diventando il giornalista musicale principale e scrivendo regolarmente fino a pochi mesi fa.
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Il collega Marco Molendini lo ricorda così in un commosso post su Facebook: “L’inarrestabile Fabrizio Zampa si è fermato. Se ne è andato a 85 anni dopo una vita dedicata alla musica. Renzo Arbore lo chiamava ‘inarrestabile’ ai tempi de L’Altra domenica, di cui Fabrizio era uno degli inviati”.
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“L’ho conosciuto più o meno in quel periodo, quando sono arrivato al Messaggero. Lui era già una firma con una lunga storia: non solo il padre, il grande regista Luigi Zampa, ma anche le sue avventure musicali con i Flippers, di cui era il batterista fin da giovane (lo si intravede in una sequenza di Totò, Peppino e la dolce vita), insieme a Lucio Dalla, Franco Bracardi, Massimo Catalano e Jimmy Polosa. Ha ottenuto successi accompagnando Edoardo Vianello in hit come ‘I Watussi’. E poi c’era Arbore e la televisione, il Papocchio, dove ha contribuito alla sceneggiatura e ha recitato”.
“Aveva amicizie nel mondo della musica. Era inarrestabile, pieno di entusiasmo per la musica, la fotografia, la tecnologia (è stato uno dei più affascinati dall’arrivo dei computer), i tropici, le banane e Cristiana. Fabrizio è stato un protagonista del leggendario Messaggero, un punto di riferimento in una redazione singolare e potente, con Gigi Vaccari, Gloria Satta, Rita Sala, Paolo Zaccagnini, Guglielmo Biraghi, Renzo Rian, Teodoro Celli. Un ricordo indelebile. Ciao Fabrizio”.
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