Mancano poche ore alla resa dei conti finale tra Mario Draghi e Giuseppe Conte. Mercoledì 20 luglio il presidente del Consiglio si presenterà di fronte alle due aule del Parlamento per illustrare la sua posizione e chiedere un nuovo voto di fiducia. Ma dal M5S, almeno per il momento, non arrivano segnali incoraggianti, anche se Conte ha lasciato aperto ancora uno spiraglio alla trattativa. Secondo quanto riportano diversi quotidiani, tra cui il Corriere della Sera, sarebbero diversi i parlamentari rimasti fedeli a Conte che però potrebbero di votare la fiducia a Draghi. Ecco chi sono.
Insomma, molti esponenti pentastellati sembrano orientati a votare in ogni caso la fiducia al premier Draghi per evitare una crisi di governo. Pare che alcuni siano disposti anche a dare vita ad una nuova scissione, dopo quella effettuata da Luigi Di Maio e dai suoi fedelissimi. “Come annunciato, se il presidente Draghi chiederà la fiducia alla Camere, io la accorderò senza alcun dubbio. – dichiara ad esempio la deputata pentastellata Maria Soave Alemanno – Oltre un anno fa, in piena crisi pandemica, ho approvato la formazione di un governo di unità nazionale. Non smetterò di sostenerlo oggi di fronte a un’emergenza sociale se possibile ancora più critica”.
“Se voterò la fiducia al governo Draghi? Sì, assolutamente. Rimango ferma nella mia posizione – conferma la deputata M5S Rosalba Cimino – Lo avevo già dichiarato prima che si consumasse la pantomima del Senato. Voterò la fiducia perché in un momento storico così delicato è giusto portare avanti i nostri temi all’interno del governo. Se usciamo non abbiamo più la possibilità di portarli avanti. Ormai mancano pochi mesi alla fine della legislatura, è giusto fare la legge di bilancio e non mettere il paese in crisi con l’esercizio provvisorio”.
“Confermo la mia volontà di votare, domani, la fiducia al governo Draghi. – chiarisce il deputato Niccolò Invidia – Ci sono delle misure da difendere, decreti e proposte di legge da portare avanti e delle crisi da gestire”. E anche il deputato Maurizio Cattoi sembra dello stesso avviso dei colleghi, ma con qualche dubbio in più. Così come Diego De Lorenzis. Anche un altro deputato, Luca Sut, appoggia la linea governista, ma dichiara di volersi adeguare alla decisione che prenderà il gruppo pentastellato. Tra i nomi dei possibili ammutinati anti Conte ci sono poi anche quelli di Federica Dieni, Riccardo Fraccaro, Stefano Buffagni, Davide Crippa e Federico D’Incà.
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