Altri tre senatori starebbero per lasciare il M5S, creando non pochi problemi alla tenuta della maggioranza. Non tanto per una questione di comuni intenti, ma proprio perché adesso i numeri cominciano a scricchiolare. Dopo il passaggio alla Lega di Alessandra Riccardi, si apprestano ad ingrossare le file salviniane anche Tiziana Drago e Marinella Pacifico. Secondo quanto confermano diverse fonti pentastellate – riprese da HuggingtonPost – le due senatrici sono in odor d’uscita. E poi ci sarebbe anche un senatore, Mattia Crucioli, che potrebbe raggiungere Gianluigi Paragone al gruppo misto: “Qualora dovessi rendermi conto che non posso incidere me ne andrei”.
Il momento è delicato, basti pensare che ci sono parlamentari M5S in odor d’uscita versa la Lega. “L’obiettivo ormai è terremotare Giuseppe Conte”, si sfoga un esponente di primo piano. Matteo Salvini sta facendo di tutto per svuotare il Movimento, per renderlo più fragile e assottigliare i numeri del pallottoliere puntando a una maggioranza sempre più risicata. L’idea che il leader leghista ha in mente – secondo quanto i grillini in queste ore riescono a intuire – prevede due possibilità. O far cadere il governo in mancanza di numeri sufficienti o aspettare Forza Italia al varco per vedere se si presta a soccorrere l’esecutivo.
Nel frattempo nel M5S monta la preoccupazione. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà prova a gettare acqua sul fuoco e a diffondere ottimismo: “Siamo ben superiori alla maggioranza di 160, siamo quasi a 170, c’è una maggioranza stabile, lo abbiamo dimostrato anche quando quel volpone di Calderoli ha cercato di mettere una trappola al Senato”. In realtà la maggioranza assoluta è di 161 voti e la somma dei gruppi parlamentari che sostengono il governo porta a 160. I restanti voti a cui si riferisce D’Incà sono ballerini, a volto ci sono e a volte no trattandosi dei senatori a vita e degli espulsi M5s.
Adesso, stando così le cose, ogni voto è un terno al lotto. Quando la settimana scorso a Palazzo Madama c’è stato il voto sul decreto Elezioni, tutto lo stato maggiore grillino ha preso in mano il cellulare per garantire i numeri in Aula. E il rischio è che si vada avanti così in ogni votazione davanti a un gruppo sempre più rattoppato. Il momento cruciale per capire il futuro M5S saranno le elezioni regionali. Intanto circolano voci su un ritorno di Alessandro Di Battista in Parlamento, potrebbe candidarsi alle elezioni suppletive di settembre per il seggio di Sassari. Alcuni senatori si sono rivolti a lui, al momento l’ex deputato ha declinato l’offerta ma la partita non è chiusa…
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