Nel Movimento 5 Stelle la parola “scissione” adesso si fa davvero pesante, e vicina. Durante le votazioni in Senato per la fiducia al governo Draghi, i fari sono rimasti puntati sul M5S: sono stati 15 infatti i senatori a votare in dissenso con il proprio gruppo contro il governo. Si tratta di Angrisani, Abate, Ortis, Moronese, Morra, Mininno, Giannuzzi, Lezzi, Lannutti, La Mura, Mantero, Granato, Corrado, Crucioli, Di Micco. Molti di loro, dichiarando la propria intenzione di voto, sono stati durissimi nei confronti del governo nascente. Mattia Crucioli, ad esempio, ha detto che il “vero scopo della scesa in campo di Draghi è garantire che i fondi del Recovery vengano spese nell’interesse di banche e grandi imprese, in barba a piccole imprese e cittadini”.
Quindici contrari, quindi, e 8 assenti. Ma il caos regna sovrano anche per il cambio di veste che Rousseau ha dato al M5S con il recente voto, scatenando l’ennesima guerra intestina, stavolta tra Crimi e Casaleggio. E i votanti? Solo 1 su 10, numeri da partito finito. Così cambia lo statuto del M5S: via libera definitivo da parte degli iscritti alla nuova governance collegiale con un comitato di cinque membri. La votazione ha visto la netta prevalenza dei favorevoli, attorno all’80%. L’associazione Rousseau fa sapere che la struttura lavorerà “per consentire agli iscritti di eleggere il prima possibile questo organo collegiale”.
La ‘fronda’ però ne approfitta per un attacco a Vito Crimi: “Da oggi non può più decidere nulla”, commenta Barbara Lezzi. E subito dopo la votazione, è proprio l’associazione Rousseau – presieduta da Davide Casaleggio – a dire che “da oggi termina la reggenza del capo politico” e a sollecitare l’elezione del comitato direttivo. Ma passano pochi minuti ed è lo stesso Crimi a replicare, duramente: “Al contrario di quanto è stato erroneamente affermato, non è conclusa e proseguirà fino a quando non saranno eletti i cinque membri del nuovo Comitato”.
Aggiunge poi Crimi: “Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato alla consultazione per la modifica dello Statuto del MoVimento 5 Stelle. Una consultazione che non sarebbe stata possibile, senza il grande e intenso lavoro svolto dalle migliaia di iscritti, attivisti e simpatizzanti che nei mesi scorsi hanno preso parte agli Stati Generali. A tutti voi va la mia sincera riconoscenza”. Ma il clima nel M5S è quello della resa dei conti. I quasi ex sono infatti pronti a varare un nuovo gruppo parlamentare in opposizione al governo. Morra e Lezzi alla guida.
Ti potrebbe interessare anche: Il vero miracolo di Draghi? Sarebbe trasformare la Lega in una destra normale