Quello che sta per essere varato dall’Unione europea il prossimo 24 novembre non sarà l’agognato price cap sul gas, ma un provvedimento temporaneo che stabilisce una specie di tetto automatico oltre una certa, escludendo gli scambi fuori borsa.
Insomma, è la rivincita di Ursula von der Leyen su Draghi e sul governo italiano, che avrebbe avuto bisogno del sostegno della Francia per contrastare lo strapotere di Olanda e Germania in questo campo.
Questo “meccanismo di correzione del mercato”, però, non è un procedimento definitivo e sono ampi i margini di contrattazione possibili. Il testo formale, se arriverà, dovrà contenere il vero price cap, e non è detto che non arrivi entro fine anno.
Sembrava già fatta, con il governo Meloni pronto a scartare il pacco dono lasciatole dal predecessore, ma la crisi dei migranti e la figuraccia internazionale con la Francia hanno compromesso tutto, almeno sul piano della tempistica. A questo punto è solo una questione di tempo, evitando che un provvedimento provvisorio faccia buon gioco alle democrazie un po’ più prepotenti e resti dov’è troppo a lungo.