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Madonnina di Trevignano, Gisella sparisce e manda un messaggio criptico dal suo sito: “Durissima prova”

Gisella Cardia è sempre più assente. La veggente della Madonnina di Trevignano il 3 aprile non si è presentata all’adunata convocata sul Campo delle Rose, lasciando i credenti nella più totale solitudine a riprendere il sole con il cellulare, sperando in un segno divino.

La donna, stando ai molteplici racconti dei fedeli, sarebbe miracolosamente stata in grado di moltiplicare i gnocchi e la pizza. Ma dopo l’impresa divina è scomparsa: segno che la scomunica firmata da monsignor Marco Salvi, vescovo di Civita Castellana, l’ha colpito.

“Dichiaro riguardo ai fenomeni di apparizioni e rivelazioni asseriti dalla Sig.ra Gisella Cardia (all’anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla) e dal Sig. Gianni Cardia: constat de non supernaturalitate”. Così recita il decreto ecclesiale scritto dal vescovo, che continua: “E per questo: impongo ai sacerdoti il divieto di celebrare i sacramenti o guidare atti di pietà popolare in modo tale da connettere entrambi, in modo diretto e indiretto, con gli eventi di Trevignano Romano il divieto di recarsi nel luogo dell’apparizione alimentando nei fedeli l’idea che vi sia un qualche riconoscimento ecclesiale”.

Salvi impone, inoltre ai “fedeli di astenersi dall’organizzare e/o partecipare a incontri privati e/o pubblici (siano essi di preghiera e/o di catechesi) che diano per certa e indubitabile la verità sovrannaturale degli eventi di Trevignano” e  “alla Sig.ra Gisella Cardia (all’anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla), al Sig. Gianni Cardia e a tutti i soggetti a vario titolo coinvolti negli eventi di Trevignano, il rispetto e l’adesione alle decisioni del Vescovo diocesano, nonché la disponibilità a compiere un percorso di purificazione e discernimento che promuova e mantenga l’unità ecclesiale”. Salvi, ha, poi, chiarito che “il titolo Madonna di Trevignano non ha alcun valore ecclesiale e non può essere usato come se lo avesse, anche in ambito civile”.

La Chiesa, con questo decreto, ha definitivamente bollato come non soprannaturali gli eventi che secondo la santona avverrebbero ogni 3 del mese sulla collina di Trevignano, sotto gli occhi della statua della Madonna. Così la donna ha deciso di mettere mano al suo sito internet con un banner: “In questo periodo di dura prova, in comunione con la Chiesa di Cristo, invitiamo tutti a pregare per l’unità ecclesiale”.

Segno che Gisella vuole aprire un dialogo con la Chiesa, utilizzando una strategia elementare: fare un passo indietro per poterne poi fare uno avanti tra qualche tempo. Nel frattempo anche il comune di Trevignano l’ha trascinata in tribunale stufo (anche per questioni d’immagine) di essere al centro dell’attenzione per le gesta della santona.

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