“Ogni notte vado a cercare mio figlio nei posti più infimi della città, perché purtroppo le istituzioni non mi aiutano”. Sono le parole di una mamma coraggio alla ricerca di suo figlio tossicodipendente, che è andato via da casa ormai da tempo. Disperata e non sapendo cosa altro fare, una sera la donna è salita sulla sua utilitaria, e ha iniziato a girare tra le vie dello spaccio di Palermo. “Sono finita in un modo parallelo rispetto alla realtà che vediamo noi ogni giorno, e purtroppo quello è un mondo terribile”, ha affermato la donna. Da quel giorno la mamma coraggio si muove ogni notte nei luoghi più nascosti e oscuri di Palermo, dalla stazione centrale allo Speronealla, alla ricerca di indizi che la possano condurre a suo figlio.
“Cercando mio figlio, incontro tanti altri ragazzi. E mi ritrovo ad aiutare anche loro”, ha raccontato commossa a Repubblica. “Mi chiedo dove siano i genitori di questi giovani – ha riflettuto ancora la donna-. Dovremmo essere in tanti nelle notti di Palermo, nessuno dovrebbe vergognarsi, o anche rassegnarsi a un destino già scritto. Invece, non ho mai incontrato nessun altro genitore in queste strade della disperazione”.
Spesso questi giovani ragazzi si ritrovano alle spalle anche storie di degrado familiare, dove i genitori non sanno neanche come affrontare i primi segnali che da un figlio finito in un brutto giro. “Spesso i ragazzi iniziano rubando in casa di tutto, gioielli, soldi, anche pentole, per andare a venderli al mercato nero per pochi spicci. Questo perché oggi la droga costa poco, e questo perché è diventata una schifezza”.
E come ha raccontato la donna, di droga si può anche morire: “Spesso le famiglie tengono nascoste queste morti perché hanno vergogna – ha incalzato la mamma -. Quando muore un ragazzo dicono che è morto di Covid o di cancro, ma non dicono mai la verità sulla vera causa: la droga”.
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