Assufficio, l’associazione industriale a cui aderiscono, oltre alle imprese dell’Ati, anche altre aziende vincitrici del bando del commissario Arcuri per la produzione dei banchi per la scuola, già lo scorso luglio aveva sollevato alcune perplessità sul bando, ritenendo i quantitativi richiesti, i tempi previsti e i requisiti per la partecipazione inadeguati rispetto alla realtà industriale italiana del settore, fatta di poche aziende, molto piccole. E infatti i risultati ora si vedono. Le scuole aspettano ancora 900mila banchi. Sempre sperando che non si arrivi presto a un nuovo lockdown e che quindi quei banchi risulteranno comunque inutili.
Il tandem Azzolina-Arcuri, dunque, continua a non funzionare. Dopo i clamorosi ritardi su tutti fronti, con la scuola al primo posto, oggi ci concentriamo su un aspetto in particolare, forse quello che aveva creato più polemiche in estate e che alla fine si era rivelato così assurdo da diventare quasi ironico. Parliamo del tema dei banchi. No, non quelli a rotelle. Ma quelli “normali” che servirebbero per garantire il distanziamento sociale nelle classi. E dunque: all’appello, al 27 ottobre, con la scuola iniziata da un pezzo, mancano ancora 900mila banchi.
A spiegare bene la situazione ci pensa Giovanna Mancini su Il Sole 24 Ore: “Sembrano lontani anni luce i tempi in cui il problema principale della scuola erano i banchi in funzione anti-Covid. Circa 2 milioni di scrivanie monoposto e 400mila sedute innovative (con le rotelle) che nelle intenzioni del commissario all’emergenza Domenico Arcuri sarebbero dovuti arrivare entro fine ottobre, per garantire il distanziamento tra gli studenti durante le lezioni in aula, e che tante polemiche hanno suscitato nei mesi scorsi, per le modalità del bando per la loro fornitura. Oggi il tema principale, per le scuole, è scongiurarne la chiusura”.
Venerdì scorso, tuttavia, secondo quanto riferito al Sole 24 Ore dall’ufficio del commissario, risultavano consegnati 1,5 milioni di pezzi, tra banchi tradizionali monoposto e sedute innovative. “Difficile che entro fine mese si possa arrivare al traguardo auspicato. La priorità nelle consegne, spiegano dall’ufficio di Arcuri, è stata data alle scuole (in particolare le primarie) in cui l’arrivo o meno dei banchi avrebbe fatto la differenza per garantire il distanziamento tra gli alunni”.
Nelle ultime due settimane si è registrato un lieve rallentamento nel ritmo delle forniture, dovuto soprattutto al fatto che hanno trovato in alcuni casi le scuole chiuse causa Covid. Ma dai, e come mai? Non era minimamente immaginabile che migliaia di studenti prima ammassati sui mezzi e poi dentro le classi avrebbero potuto scatenare migliaia di contagi e dunque la chiusura delle scuole… Ma si sa, Azzolina e Arcuri sono ottimisti dentro!
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