È solo questione di giorni prima che Roberto Mancini inizi una nuova avventura. Dopo una proposta allettante proveniente da Riad, il tecnico italiano è pronto a guidare la nazionale dell’Arabia Saudita, dopo il rifiuto di Zinedine Zidane, inizialmente la prima scelta. Fonti dirette confermano le trattative iniziate già a fine giugno.
La proposta economica saudita è stata decisamente convincente: uno stipendio annuo compreso tra i 18 e i 20 milioni di euro netti, bonus aggiuntivi per la qualificazione ai Mondiali e voli illimitati verso l’Italia. Una cifra che ha spinto Mancini a prendere questa decisione, anche considerando il forte supporto che aveva avuto dalla Nazionale Italiana, sia a livello di staff che di gestione delle giovanili.
Tuttavia, non tutto è andato liscio. Sebbene Mancini abbia rassegnato le dimissioni e possa formalmente firmare con qualsiasi altra squadra, alcune clausole del suo contratto con la Federcalcio potrebbero causare complicazioni. Queste clausole avrebbero permesso a Mancini di uscire dal contratto senza dover pagare penali, ma il modo in cui ha scelto di lasciare non risponde a tali condizioni.
In seguito alle dimissioni, la moglie e avvocato di Mancini ha inviato una lettera agli avvocati della FIGC, chiedendo di rinunciare a future azioni legali. Tuttavia, in via Allegri, sembra che nessuno sia intenzionato a firmare una tale lettera. Ciò non implica necessariamente una futura azione legale contro Mancini, ma lascia aperta la possibilità di valutare come agire in futuro.
Nel frattempo, la Nazionale Italiana si prepara per una nuova era sotto la guida di Luciano Spalletti, il successore scelto, che nonostante l’ufficialità del contratto a partire dal 1° settembre, è già all’opera per le prossime convocazioni e partite ufficiali.