Giorgio Barchiesi, conosciuto da tutti come Giorgione, è uno chef romano di 67 anni e uno dei volti più noti del Gambero Rosso. Con la sua aria da burbero-simpatico e la lunga barba bianca rassicurante, è diventato un personaggio amatissimo sia in televisione che sui social.
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Giorgione, che gestisce un ristorante a Roma con prezzi accessibili (36 euro bevande escluse), ha fatto scalpore con le sue dichiarazioni. “Il sovranismo alimentare è una stupidaggine come tutti i sovranismi,” ha detto, criticando duramente la protezione del Made in Italy tanto cara ai produttori e commercianti che puntano sull’eccellenza dei prodotti nostrani.
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Il suo ristorante offre piatti tipici come trippa, lingua, nervetti, lampredotto e una vasta selezione di formaggi, tutti prodotti che sembrano sostenere proprio quella tradizione culinaria italiana che Giorgione sembra invece voler ridimensionare.
In una parte dell’intervista, Giorgione ha parlato della necessità di consumare insetti e carne sintetica, citando la fame nel mondo come giustificazione. “La gente muore di fame e quando la gente muore di fame bisogna che tiriamo fuori più cibo possibile,” ha dichiarato, aggiungendo: “Ricordiamo che in tempi di guerra ci si mangiava i ratti.” Un discorso che suona surreale, considerando che in Italia il cibo non manca e che molto viene sprecato.
Per quanto riguarda la carne coltivata, Giorgione ha sfatato il mito della carne sintetica: “Nasce da una trasformazione in laboratorio, ma nasce comunque da cellule animali. Chi ci dice che questa carne non possa essere buona? Per di più sarebbe prodotta senza inquinare.” Una visione che potrebbe scontrarsi con l’amore per la cucina tradizionale italiana, ma che Giorgione sostiene con convinzione.
E poi, una stoccata agli italiani a tavola: “Gli italiani, a tavola, mangiano sempre le stesse cose. E lo fanno con tristezza.” Parole che possono sembrare strane a molti, visto che la cucina italiana è famosa per la sua varietà e per il piacere che dà a chi la consuma.
Infine, un piccolo appunto: forse se gli italiani mangiano spesso le stesse cose, non sarà perché con i prezzi raddoppiati non si possono permettere di variare l’alimentazione come facevano prima? Chissà. Forse Giorgione ci risponderebbe di provare con la farina di grilli...