È una Giorgia Meloni sorridente e apparentemente soddisfatta quella che si presenta di fronte ai giornalisti a Palazzo Chigi per una conferenza stampa di presentazione della manovra economica appena approvata dal suo governo. Il presidente del Consiglio si dice “soddisfatta” di quanto fatto. Soprattutto per quanto riguarda gli aiuti economici per le famiglie italiane colpite in modo durissimo dall’aumento delle bollette energetiche.
“Sono molto soddisfatta del lavoro che abbiamo fatto. – dichiara una raggiante Giorgia Meloni durante la conferenza stampa di presentazione del provvedimento – Primo perché abbiamo scritto questa legge di bilancio che non si limita a un lavoro ragionieristico ma fa delle scelte politiche. La presentiamo in appena un mese, è una manovra che ricalca e racconta di una visione politica”.
“Abbiamo scritto questa legge di bilancio che fa delle scelte politiche in appena un mese. – ribadisce il premier – La manovra racconta una visione politica. L’approccio che abbiamo avuto è come quello di un bilancio familiare, quando mancano le risorse non sei li’ a preoccuparti per il consenso, ma su cosa sia giusto fare. Si fanno delle scelte e si assume la responsabilità delle scelte. È una manovra figlia di scelte politiche. È una manovra coraggiosa che scommette sul futuro”.
“La considero una manovra coraggiosa, coerente e che scommette sul futuro. – insiste ancora Giorgia Meloni – Le due grandi priorità sono la crescita e la giustizia sociale, cioè l’attenzione alle famiglie e alle categorie più fragili. Sono contenta che l’approccio che abbiamo avuto, per come lo vedo, è quello di un bilancio familiare, quando ti occupi di bilancio familiare se mancano risorse non stai li a preoccuparti del consenso ma di cosa sia giusto fare per far crescere la famiglia nel migliore dei modi”, rimarca il presidente del Consiglio di fronte ai giornalisti.
“La manovra presta molta attenzione al tessuto produttivo, alle imprese, all’incentivo al lavoro. – prosegue la Meloni – Ci sono tre tasse piatte: una per i redditi incrementali per le partite Iva sul maggior utile, per una soglia massima di 40 mila euro. C’è l’aumento della tassa piatta per gli autonomi fino a 85mila euro e per i lavoratori dipendenti e c’è una tassa piatta che arriva al 5% per i premi di produttività fino a 3mila euro. Come promesso, la voce maggiore di spesa della manovra riguarda il tema del caro bollette: su una manovra di 35 miliardi, i provvedimenti per l’energia sono di circa 21 miliardi, ovviamente le due scelte fondamentali riguardano i crediti di imposta per le aziende, per cui è previsto un credito che si applica su parte dell’aumento che le imprese hanno fatto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Quindi noi confermiamo e aumentiamo i crediti dal 40 al 45% per le aziende energivore e fino al 35% per le non energivore”.
“Un’altra scelta riguarda le famiglie. – annuncia ancora la Meloni – Lo Stato interviene per calmierare le bollette per le famiglie, prima con un Isee massimo di 12.000 euro e noi lo portiamo a 15 mila euro. La platea per le famiglie si allarga ma chiaramente la misura è per quelle più bisognose e vale 9 miliardi di euro. Rinviamo l’applicazione della ‘sugar tax’ e della ‘plastic tax’, che quindi non entreranno in vigore nel 2023. Nella manovra c’è un taglio del cuneo fiscale del 3% per i redditi sotto mila euro, del valore di 4 miliardi, dopo quelle sulle bollette è la misura più costosa”.
“I provvedimenti per la famiglia e la natalità occupano quasi 1,5 miliardi. – riferisce il premier – Una scelta che non ha molti precedenti nei governi degli ultimi anni. L’assegno unico viene aumentato del 50% a tutti per il primo anno di vita del bambino e del 50% per le famiglie con tre figli e più per tre anni. L’Iva sui prodotti per l’infanzia e gli assorbenti viene portata al 5%. Vengono confermate le misure per l’acquisto per la prima casa per le giovani coppie. Si è ragionato di togliere l’Iva su pane e pasta ma poi si è visto che la misura si sarebbe spalmata anche su chi non ne aveva bisogno e quindi avrebbe impattato meno su chi ne aveva bisogno. Quindi abbiamo deciso di selezionare alcuni alimenti e usare 500 milioni per abbassare il prezzo per gli incapienti attraverso la rete dei Comuni”.
“Lo spirito da cui muoviamo è un rapporto diverso tra Stato e contribuente, in cui lo Stato è giusto e comprensivo. – sottolinea ancora la Meloni – Non è previsto alcun condono, ci sono solo norme di buonsenso: vengono annullate le cartelle sotto i mille euro e vecchie di più di 7 anni ma per gli altri bisognerà pagare il dovuto con una tassa unica del 3% e la possibilità di rateizzare”, conclude.
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