Il governo ha previsto una serie di misure di sostegno alle famiglie da inserire nella nuova legge di bilancio. Nella Nota di aggiornamento al Def, stando a quanto anticipa il Sole 24 Ore, spunta un miliardo da destinare a un Fondo unico per la famiglia. Grazie a questa nuova somma, nel 2020 si potrebbe già erogare una “carta bimbi” dal valore di 400 euro mensili che si andrebbe a sommare al sussidio per l’asilo, andando ulteriormente a diminuirne la rata o azzerandola totalmente per i nuclei familiari a reddito più basso.
Sempre il quotidiano di Confindustria spiega che, seguendo questa direzione, nel 2021 si potrebbe arrivare ad una revisione totale dell’Assegno unico per la famiglia, riordinando diverse misure di assistenza al momento offerte dall’Inps, che in parte si sovrappongono.
Fra queste ci sarebbero, ad esempio, il bonus bebè, cioè l’assegno per la nascita, o il voucher asilo con il quale si può pagare anche una baby sitter. L’opera di ristrutturazione di questo tipo di misure assistenziali dovrebbe andare di pari passo con una nuova formulazione dei destinatari, ovviamente facendo attenzione a non accumulare altri tipi di beneficio economico, come il reddito di cittadinanza o il bonus di 80 euro del governo di Matteo Renzi.
Un provvedimento di questo tipo, tuttavia, rimane al momento un’incognita, in quanto chiederebbe una spesa di almeno 6 miliardi, una cifra nettamente superiore ai 2 che dovrebbero essere stati stanziati al momento. Nel frattempo alcuni parlamentari hanno già espresso il loro parere positivo riguardo a questo tipo di misure assistenziali per le famiglie.
Il capogruppo del Partito Democratico alla Camera, Graziano Delrio, ha infatti dichiarato: “Con il Fondo famiglia per assegno unico, operativo già dal prossimo anno, il governo dimosra di voler fare sul serio quando si parla di lotta all’inverno demografico e individua l’aiuto alle famiglie con i figli come una priorità della propria azione”.
La ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti (Italia Viva), ha già sottolineato che il Family Act rimane fra le priorità del governo, indicando in primo luogo l’intenzione di aumentare i congedi per i papà, allungare quello per le mamme e intervenire sulle politiche che favoriscono la natalità.
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