Sono ore di incontenibile fibrillazione in Parlamento. La maggioranza di centrodestra cerca di stringere i tempi per l’approvazione della manovra economica, che dovrà essere per forza licenziata entro il 24 dicembre dalla Camera (per poi passare in Senato dopo Natale) se si vuole evitare il rischio dell’esercizio provvisorio. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni promette che i tempi verranno rispettati, a costo di fare nottata a Montecitorio in questi giorni che ci separano dall’inizio delle festività natalizie. Ma i problemi sono ancora molti e la discussione prosegue serrata.
“Più che un discussione parlamentare sembra un rave party”, avrebbe dichiarato l’ex ministro renziano Elena Bonetti secondo un retroscena riportato sul Corriere della Sera da Francesco Verderami. L’obiettivo di Italia Viva, a quanto sembra, sarebbe proprio quello di far saltare il decreto sui rave party, approfittando del caos generato dallo stallo sulla legge di bilancio e della necessità del governo di stringere i tempi.
“Chi evoca l’esercizio provvisorio cerca l’esercizio provvisorio. Per quanto ci riguarda andiamo avanti e mi sento di garantire che ci sarà la legge di bilancio nei tempi previsti”, avverte intanto Giorgia Meloni a margine della cerimonia per la festa ebraica dell’Hannukkah a Roma. “È una grande vittoria che otteniamo rispetto al kit dei furbetti dell’evasione, e sorveglieremo perché questo emendamento non ritorni da nessuna parte nel corso dell’iter di approvazione della manovra. – esulta invece il leader del M5S Giuseppe Conte riferendosi al ritiro della norma sul condono penale – La maggioranza non ci fa votare, non ci fanno andare avanti e non perché stiamo facendo ostruzionismo, ma perché le forze di maggioranza stanno riscrivendo gli emendamenti”.
“Il governo dia uno stop alla manovra caos e ritiri subito l’inaccettabile proposta di condono penale dell’ultimo minuto. – si è sfogato su Twitter il segretario uscente del Pd Enrico Letta – Si fermino, altrimenti porteranno l’Italia all’esercizio provvisorio e sarà solo colpa loro. Mai vista una situazione simile. Siamo al 20 dicembre sera ed è tutto per aria”. “Il punto è che la manovra è andata fuori controllo perché il processo stesso si è andato intortando. – attacca il fondatore di Azione Carlo Calenda – Il governo non ha prodotto nulla perché su tutti questi punti ha deciso di non tenere conto delle nostre indicazioni”. “Questa situazione nel passato accadeva a novembre, mai nella storia si era arrivati al 20 dicembre senza un emendamento approvato: 421 su 500 sono stati accantonati”, ci mette il carico Luigi Marattin di Italia Viva.
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