Matteo Renzi pansa all’offensiva contro la manovra economica varata dal governo Meloni. Ospite prima de L’aria che tira su La7, e poi dalla sua e-news, il leader di Italia Viva non fa sconti al presidente del Consiglio. Ma Renzi non fa sconti nemmeno al leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte.
“Renzi e Calenda come il gatto e la volpe? Ma il punto è che fa la Meloni, perché il gatto e la volpe parlano con Pinocchio, ma poi la Meloni vuole fare la fatina? – domanda ironicamente Matteo Renzi ospite di Myrta Merlino a L’aria che tira – Calenda ha fatto bene ad andare da Meloni. Noi siamo l’opposizione, abbiamo visto questa manovra bruttina, mediocre, né carne né pesce, e cerchiamo di dare una mano facendo le nostre proposte, dal ripristino dell’Unità di missione e Industria 4.0. Se Calenda migliora una legge di bilancio brutta ha fatto il suo dovere”.
“Conte dice faremo la guerra civile se toccano il reddito, Letta fa le manifestazioni, noi chiediamo agli italiani di esprimersi per avere 37 miliardi per la sanità con il famoso Mes – Renzi affonda il colpo contro i suoi avversari politici Giuseppe Conte e Giorgia Meloni – Bruxelles non è la Garbatella, sarà snob ma se vai al consiglio europeo o al Parlamento e dici che la pacchia è finita o che col Mes la trojka c’entra in casa, si mettono a ridere intorno. L’obiettivo di Meloni è fare una polemica ideologica con l’Europa perché ha vinto così. Ma io sono sicuro che cambierà atteggiamento. Oggi aumenta il costo della benzina, mentre in rete gira un video di Meloni che si lamenta delle accise sulla benzina. Aumentano benzina e sigarette ed è subito prima Repubblica, questo dà il senso di un governo senza un’idea”, conclude.
“Esattamente dieci anni fa, il 2 dicembre 2012, alla Fortezza da Basso di Firenze feci uno dei discorsi più difficili della mia vita politica. – così scrive invece Renzi sulla sua e-news – Accettai la sconfitta alle primarie contro Bersani, dopo che per giorni c’erano state polemiche e divisioni. Lo ricordo perché in quel momento sembrava tutto finito. E invece da quella sera ripartì una storia bellissima. Voglio scriverlo per dare un messaggio soprattutto ai più giovani: mai farsi schiacciare dalle cose che ci capitano. Mai arrendersi. Mai dare per definitiva una sconfitta e ovviamente nemmeno una vittoria”.
“La cosa più bella per me oggi non è contare le tante volte in cui abbiamo vinto, i tanti obiettivi che abbiamo raggiunto, ma le volte in cui ci siamo rialzati, quando gli altri credevano di averci distrutti. – aggiunge il leader di Italia Viva – E questo vale sia per le vicende belle che per i momenti duri. Sia per le vittorie che per le sconfitte. Per come la interpreto io la politica non è mai attaccare gli altri ma misurarsi con se stessi. E non cedere mai alla rassegnazione. Solo chi non ci crede più è veramente finito”.
Potrebbe interessarti anche: “L’Ue non è Instagram”, attacco di Renzi a Meloni